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Esperto Risponde

Buongiorno vorrei sottoporre all'attenzione

Buongiorno vorrei sottoporre all'attenzione dell'epatologo il seguente caso. Epatite C, Diagnosi esami: HCV RNA qualitativo: viremia presente HCV RNA quantitativo: 464000 Ul/ml Genotipo HCV (test LIPA): 2a/2c HCV Ab: dubbio positivo Test conferma HCV: AbIII C100/5-1-1: Assenti C33C: Presenti (3+) C22 : Presenti NS5: Assenti Risultato indeterminato. Terapia Pegasys 180 mg per 6 mesi. Ho letto che in genere all'interferone pegilato viene associato la ribavirina, è giusto non associarla in questi caso? Il paziente ha un carcinoma prostatico e per rinviare l'intervento, per più di 6 mesi, deve effettuare una cura di mantenimento con
Casodex 50 mg i cps al dì Zoladex 3,6 mg una fiala sottocute ogni 28 gg. E' compatibile questa cura con quella per l'epatite? Ringrazio per la cortese attenzione.
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
Dr. Fegato.com
La terapia con interferone pegilato in pazienti con età maggiore di 65 anni deve essere valutata individualmente con la maggior quantità di dati clinici a disposizione in quanto non esistono linee guida semplici ed assolute da seguire. Pertanto nella condizione del signore di 68 anni con carcinoma della prostata la decisione clinica di terapia per l’epatite C coinvolge una serie di fattori che non è possibile rilevare dai dati che lei riporta. Tuttavia non si comprende bene perché non sia stata associata la ribavirina, una volta che si sia presa la decisione di intraprendere la terapia antivira. E’ possibile che fosse presente una condizione di anemia associata che ne controindicava l’uso. Utile anche sentire il parere dell’oncologo in merito alla decisione di scegliere o meno la terapia anti-virale prioritariamente alla cura della patologia tumorale della prostata.
Risposto il: 28 Febbraio 2005