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Esperto Risponde

che relazione?

Buonasera:Essendo stato fin da piccolo perseguitato da problemi relativi alla rinite cronica sensibile soprattutto alle temperature ed ai colpi d'aria e (da vari esami effettuati totalmente estranea ad allergie di quasivoglia natura) costretto ad uso frequente del fazzoletto per espellere continuamente quantità di sostanza apparentemente acquosa,ho avuto sempre interessamento di sgradevoli fenomeni pure a livello uditivo,con parziali e momentanee occlusioni di udito da uno o entrambi i lati,sempre cmq facilmente risolvibili con la classica forte soffiata di naso,coadiuvata a volte da qualche goccia di vasocostrittore.Da qualche tempo purtroppo il fenomeno si è quasi cronicizzato nell'orecchio dx,che continuamente "scricchiola"chiudendosi (poco) per riaprirsi con una smorfia mandibolare o premendo aria nelle narici tappate,come succede sugli aerei durante repentine variazioni d'altitudine.Questo non è un fenomeno particolarmente invalidante,ma molto fastidioso perchè continuativo durante la giornata,d'altro canto mi pare non più molto dipendente dalla presenza di "acqua",mi chiedevo quindi se potesse essere ancora una conseguenza della rinite oppure qualcosa di pertinente alla muscolatura mandibolare o a qualche altro fenomeno interno all'orecchio,che cmq da esami fatti,non appare ostruito o infiammato.Grazie per l'eventuale risposta.Franco
Risposta del medico
Dr. Paolo Noschese
Dr. Paolo Noschese
Specialista in Malattie dell'apparato respiratorio
L'orecchio medio (al di là del timpano) è collegato al naso posteriore attraverso la tuba di Eustachio. Una rinite cronica induce prima o poi il coinvolgimento della tuba con produzione di ostruzione e fenomeni secondari coinvolgenti l'orecchio. Il meato acustico esterno non è quindi coinvolto e, pertanto, la visione esterna sarà nei limiti. La manovra di Valsalva (espirare dal naso a narici chiuse) porta un aumento della pressione nel naso e consente, ove possibile, l'apertura forzata della tuba. Come ho già scritto numerose volte, la diagnosi precede la terapia e, pertanto, solo conoscendo la causa precisa si potrà instaurare la giusta terapia.
Risposto il: 08 Febbraio 2011