La malattia da cisti da echinococco è una malattia parassitaria che colpisce anche l’uomo (zoonosi) causata dall’impianto nei tessuti della forma larvale della tenia Echinococcus granulosus, il cui ospite definitivo è il cane. La sua larva si sviluppa in forma cistica, di preferenza nel fegato e nel polmone, dando luogo nel tempo ad una sintomatologia dovuta alla azione compressiva locale e a fenomeni generali di tipo allergico. Un evento di particolare gravità può essere costituito dalla rottura della cisti, con rischio di shock anafilattico e disseminazione sistemica delle cisti.
Nella echinococcosi la chirurgia rimane il trattamento di scelta e la sola speranza per la cura completa. Migliori forme di terapie farmacologiche e più recenti procedure chirurgiche semi-invasive (quali la PAIR) sono oggi disponibili ed in corso di valutazione. Infatti, una valida alternativa alla chirurgia classica, per queste forme morbose, prevede l’aspirazione mediante la cosiddetta tecnica PAIR (Puntura, Aspirazione, Iniezione, Re-aspirazione), completata in alcuni casi dall’uso di farmaci utilizzati contro il parassita. Si tratta di un trattamento non pericoloso, che viene fatto da pressoché tutti i Centri epatologici. Il trattamento basato solo sui farmaci è riservato a casi inoperabili, nella prevenzione di forme secondarie in seguito ad asportazione chirurgica, nella prevenzione delle recidive, nel trattamento delle cisti multiple. Si utilizzano farmaci anti-parassitari quali l’albendazolo od il mebendazolo oppure il flubendazolo, somministrato per cicli ripetuti di un mese ciascuno. L’unica misura di prevenzione è l'attuazione di rigorose norme igieniche, principalmente negli allevamenti ovini ma anche in tutti gli ambienti, compresi quelli urbani, dove sia possibile il contatto con i cani.