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Esperto Risponde

Clamidia che non passa

Buonasera, spero vivamente che qualcuno riesca a darmi un consiglio e una opinione sulla situazione mia (22 anni) e del mio ragazzo(25).

Spiego brevemente: a settembre il mio ragazzo ha avvertito fastidi, pruriti e bruciori intimi sia durante la minzione che durante le attività quotidiane normali per cui (dopo un mese) è andato da un dottore che gli ha consigliato di fare dei tamponi. I risultati sono arrivati circa due settimane dopo e gli è stato detto che era gonorrea con epididimite e gli è stato dato un primo ciclo di antibiotici. Dopo questo ciclo i sintomi non sono scomparsi e ne ha fatto un altro, dopo il quale non c'è stato nessun cambiamento. Di conseguenza sono andata pure io a fare i test (a fine novembre) e mi è stata diagnosticata clamidia e candida.

Ci è subito risultato strano che avessimo due malattie diverse e lui è andato da un nuovo medico che dopo un secondo tampone ha confermato che non si trattava di gonorrea ma, per l'appunto, di clamidia. Il mio medico ha prescritto a me e a lui una cura parallela di flucanazolo da 200mg da prendere per 5 volte a giorni alterni e azitromicina di cui però non mi ricordo nè dosaggio nè somministrazione, in tutto comunque circa 10 giorni di cura. A me inoltre ha dato degli ovuli Meclon per la candida. Tra poco andrò a fare i tamponi per controllare se sono guarita o meno, c'è da dire infatti che sono totalmente asintomatica sia per quanto riguarda la candida che per la clamidia.

Il mio ragazzo però continua a non stare bene e dei tamponi recenti sono risultati ancora positivi. Per ora abbiamo avuto qualche rapporto protetto e si è presentato un nuovo problema, lui infatti dopo il rapporto si è accorto della comparsa di piccoli puntini rossi sul pube dove il preservativo non copre e dove la cute è venuta a contatto con i miei umori. Ho subito collegato con la mia candida... vuol dire che non l'ho curata?

Non sappiamo più cosa fare, lui soprattutto che si sente debilitato da questi fastidi e ha paura di gravi ripercussioni sulla fertilità, tenendo conto che sono circa 6 mesi che ci combatte. Ho letto anche che la terapia per la clamidia non dovrebbe essere inferiore ai 21 giorni, che sarebbero i giorni di ciclo vitale dei batteri (?). Se fosse così vorrebbe dire che la terapia a noi prescritta non è stata adeguata, il che spiegherebbe i continui tamponi positivi del mio partner. Altra cosa che non riusciamo a spiegarci è come siamo stati infettati. Nè io nè lui abbiamo avuto rapporti non protetti con altre persone, gli unici rapporti scoperti sono avvenuti tra noi e io 4 anni fa con un altro ragazzo. Possibile che la malattia sia rimasta silenziosa sia in me (per anni) che in lui (1 anno e mezzo) per così tanto tempo? Lui ha contattato le ragazze con cui si è frequentato prima di me e ha chiesto loro di fare i test che sono risultati tutti negativi. Ci sono modi non sessuali di contrarre la clamidia? Purtroppo so che la cosa migliore sarebbe andare entrambi insieme dal medico per fare una cura parallela mirata ma viviamo in città diverse e ci vediamo solo nei fine-settimana, giorni in cui non si trovano medici specializzati in servizio. Spero mi sappia dare qualche chiarimento. Ringrazio intanto dell'attenzione e auguro una buona giornata
Risposta del medico
Dr. Antonio Del Sorbo
Dr. Antonio Del Sorbo
Specialista in Dermatologia e venereologia
Buonasera. Problematiche come la gonorrea, le infezioni da candida e le infezioni da Clamidia, sono abbastanza frequenti in venereologia. In questi casi può essere utile richiedere una visita venereologica di coppia, in modo da poter chiarire sulla base del quadro clinico attuale di entrambi e dell'esito degli esami e dei farmaci finora effettuati, come procedere.

Quello che adesso è importante è poter offrire una soluzione definitiva per la coppia, in quanto si tratta di problematiche veneree frequenti e solitamente gestibili con i farmaci appropriati. Il venereologo è il medico specialista in questo tipo di problematiche della coppia e al momento della visita potrà fornirvi indicazioni molto più utili e attendibili, rispetto a qualsiasi parere a distanza non basato su una vera e propria visita. In attesa delle visita è importante continuare ad avere rapporti protetti.

Cordiali saluti e in bocca al lupo.
Risposto il: 21 Marzo 2016