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Esperto Risponde

Come comportarsi con Sodio valproato

Da circa 40 giorni assumo alla sera 1/2 compressa di Sodio valproato da 300 mg a causa di crisi di ansia notturne che si sono presentate dopo un importante intervento chirurgico, prima erano veramente casi sporadici legati prevalentemente al lavoro.
Dall’esame del sangue il valore dell’ acido Valproico è a 22, quindi nettamente sotto la soglia minima di 50.
Chi mi ha consigliato questa cura, con l’obiettivo di arrivare in breve tempo a 500 mg al giorno, mi ha anche prescritto 10 gocce di Trazodone prima di coricarmi, che mi fanno dormire in modo profondo, ma che alla mattina mi lasciano intontito.
La 1/2 compressa alla sera doveva essere la partenza per poi arrivare gradatamente e nel giro di 15 giorni, a una compressa da 500, io purtroppo non me la sono sentita di continuare e dopo 10 giorni a una compressa, sono tornato, in autonomia, a 1/2 compressa alla sera, intercalate da sospensioni per due/tre gg,
Purtroppo il mio rapporto con i medicinali ha idealmente un’emivita molto breve, pensare di prendere un medicinale per anni è fuori dalla mia immaginazione.
Tornando alle crisi di ansia, queste si sono sopite, penso per effetto del Sodio valproato oppure per il trittico che mi fa letteralmente entrare in catalessi per 6/7 ore per poi risvegliarmi con un po’ d’ansia e sudato.
Alla mattina, poi, mi trovo in una condizione fisica di iperattività quasi incontrollata, ovvero, non riesco a stare seduto per più di cinque minuti (crisi di astinenza da Sodio valproato? Dovuta al fatto che sono sceso nuovamente a 1/2 compressa e sospensioni?).
Ora, io vorrei eliminare il Sodio valproato, o meglio, togliere un farmaco che mi vincolerebbe per troppo tempo, ma non so che tecnica usare, anche perché il mio medico mi dice che potrei assumere solo il Tritico per il disturbo che ho.
Insomma…grande confusione,
Grazie per le eventuali consigli e/o indicazioni

Risposta del medico
Specialista in Psicoterapia

Buongiorno sarebbe importante riuscire ad affidarsi ad uno psichiatra di fiducia e seguire scrupolosamente la terapia farmacologica, altrimenti come scrive anche lei, si fa una gran confusione. Le consiglio inoltre di fare alcuni colloqui da uno psicoterapeuta anche per valutare se a lungo termine sarà possibile ridurre la terapia farmacologica. Cordialmente. Dott.ssa Antonietta di Renzo

Risposto il: 24 Novembre 2023