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Esperto Risponde

Come procedere

Premesso che ho 41 anni, nel dicembre 2005 ho accusato dei forti dolori al torace, fatto un'Elettrocardiogramma il cardiologo diagnostica il cuore tutto bene probabile ernia iatale, effettuata la gastroscopia si ha conferma della diagnosi. Nel mese di aprile avevo intenzione di riprendere le immersioni sub e come ogni anno ho fatto un'eletrocardiogramma da stress, chiedendo la cortesia ad un'amico per abbreviare i lunghissimi tempi di attesa mi hanno effettuato un'ecostress farmacologico con esito positivo, segmenti interessati 5, cinesi: ipocinesia settale apicale ad f.c. 140.
La Diagnosi sottoposta ad alcuni specialisti non è stata condivisa anzi spesso contestata in maniera piuttosto forte, in particolare per la scarsa attendibilità della tipologia dell'esame, rifatto l'elettrocardiogramma da Stress al cicloergometro in una clinica privata ho incontrato un mio vecchio amico cardiologo, l'esame questa volta ha dato esito negativo, ma il cardiologo si è espresso dicendomi che per lui era tutto a posto ed in quelle circostanze avrebbe suggerito solo un'altro controllo dopo sei mesi, ma attesa la necessità di un solo giorno di ricovero e l'intenzione di riprendere le attività sub mi ha consigliato di effettuare una coronarografia, effettata pochi giorni dopo con la seguente diagnosi: Occusione completa di RDA ostiale trattata con efficace ricanalizzazione ed impianto di stent in soggetto con ima anterosettale misconosciuto. Ipertenzione arteriosa. Ridotta tolleranza glucidica. Ipercolesterolemia. Abitudine tabagica.
Premetto che ero un forte fumatore, peso 106 Kg., ma sono altro m.1,90 ed ho sempre praticato attività sportiva, ho un po di pancetta ma non sono particolarmente grasso, mai avuto prima problemi di alcun genere.
Quello che mi piacerebbe sapere se è possibile con gli elementi forniti dare una risposta è anche con un po di approssimazione quali sono le conseguenze e quali sono i miei limiti attuali ovvero quali attività posso fare, la risposta che mi è stata fornita è conduca una vita regolare, normalmente per l'attività che svolgo faccio qualche centinaio di chilimetri quotidianamente e spesso devo correre in giacca e cravatta a destra e sinistra per vari uffici, ho sempre usato molto spesso una moto di grossa cilindrata piuttosto pesante ed abbastanza veloce ed oltre che essere un sub sono un'appassionato nuotatore, fino allo scorso anno percorrevo tranquillamente lunghissimi tratti anche sott'acqua. In parole povere per forza di cose la mia vita è quotidianamente costallata di momenti di altissimo stress emotivo e/o fisico che potrei attraversare senza accorgermente superando qualche limite per me pericoloso, a questo deve aggiungersi che molto spesso ho forti giramente di testa e vertigini che spesso mi portano a rimanre in casa per paura che mi succeda qualcosa. Come fare per conoscere tali limiti, posso svolgere attivita fisica moderata, se si fino a che punto, ho pensato di acquistare un cardiofrequanzimetro potrebbe essermi utile? Chiedo scusa se sono stato prolisso e vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione.
Risposta del medico
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Purtroppo La sua storia clinica e’ stata segnata da una esperienza negativa, tutti le dicevano che non era successo niente poi si e’ trovato con un vaso occluso e segni di pregresso infarto. Attualmente deve considerare due aspetti: a) i dati funzionali residui all’episodio ischemico, se cioe’ la funzionalita’ del cuore si mantiene normale e non vi sono segni di sofferenza miocardia ulteriore, b) come sono i suoi fattori di rischio per malattia cardiovascolare e se lei sta facendo ogni cosa per controllarli al meglio. Riguardo al primo aspetto deve avere dal suo cardiologo di fiducia delle risposte esaudienti e se come Lei fa capire, la funzionalita’ del suo cuore e’ ancora normale e solo una coronaria (ora riaperta) era interessata le sue aspettative di vita sono buone e deve riprendere a fare una vita pressoche’ normale con una attivita’ fisica controllata e costante. In relazione ai fattori di rischio deve invece fare la migliore prevenzione possibile e cioe’ smettere assolutamente di fumare se fumava, controllare una eventuale dislipidemia (ma assumere comunque una statina), monitorare attentamente la pressione arteriosa e il metabolismo glucidico, e soprattutto calare di peso. Piu’ sara’ in grado di fare questo controllo dei fattori di rischio piu’ la sua malattia non evolvera’ o evolvera’ lentamente permettendoLe di condurre una vita normale. Con il Suo cardiologo deve poi programmare dei controlli strumentali frequenti all’inizio e poi sempre piu’ distanziati nel tempo man mano che la malattia si manterra’ stabile.
Risposto il: 03 Luglio 2006