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Esperto Risponde

controllo dell'evacuazione in bambino di 2 anni

Buon giorno. Mio figlio,2 anni,e' un bamino curioso,super attivo ed ha una capacita' particolare nell'apprendere. Fin dallo svezzamento ha manifestato una certa difficolta' nel fare la cacca. Con il passare dei mesi il problema e' andato peggiorando,il pediatra ha consigliato una cura a base di macrogol in bustine.Dopo qualche settimana sembrava dare i suoi frutti... Sono passati 4 mesi ma non riesco a sospendere la cura, dal momento che il bimbo trattiene la cacca. Avverte lo stimolo,ma fa' di tutto per non farla... potrebbe aver paura di provare dolore? o vorrebbe evitare d'esser lavato? eppure il suo gioco preferito e' associare gli oggetti che hanno forme strane o piccole alla cacca... Come posso pormi con lui per fare in modo che capisca che e’ normale far la cacca? Un altro disturbo che non lo abbandona mai e' legato al sonno notturno. Si addormenta serenamente, ma dopo nemmeno 2 ore inizia ad agitarsi, a girarsi e rigirarsi nel letto,(condiviso con me),non trova pace, a volte si sveglia completamente e dopo ore di ninne nanne si riaddormenta. Altre volte non si sveglia del tutto ma si lamenta,parla o ride,piange raramente,ricordo pochi episodi in cui ha pianto durante la notte,soprattutto nei primi mesi di vita o quando ha cambiato letto... Si addormenta intorno alle 22-22.30 per poi voler alzarsi dal letto al sorgere del sole per riprendere a giocare con le brum brum... Grazie in anticipo e cordiali saluti!
Risposta del medico
Specialista in Psicoterapia
Gentile signora, vorrei intanto mantenere l'attenzione sul fatto che tra i due e i tre anni di età, un bambino apprende il controllo dell'evacuazione e che, in assenza di evidenze mediche, è del tutto plausibile che suo figlio in questo momento abbia da imparare a gestire questa importante funzione fisiologica e pertanto si comporti in quel modo che lei sta vivendo con molta apprensione. Credo sia necessario realizzare un ambiente più "facilitante" intorno al suo bimbo, possibilmente attraverso un rapporto meno apprensivo e più attento ai ritmi dell'infanzia (trovo inopportuno che un bambino vada a dormire alle 22) e alla sua alimentazione. Posso supporre che potrebbero esistere altre preoccupazioni che attualmente hanno effetto sul clima familiare e di conseguenza sui comportamenti del bambino; tuttavia non ho elementi per poter affermarlo. La situazione che lei ha rappresentato merita maggiore attenzione e ulteriori approfondimenti, soprattutto per inquadrare meglio il contesto di vita e la relazione madre bambino; affinché la madre acquisisca maggiore sicurezza e il bambino cresca in modo più armonioso. Suggerisco pertanto di consultare un/una professionista che possa garantirle uno spazio e un tempo adeguati, aiutandola a porsi in modo più facilitante nel ruolo di madre ed educatrice; non dimenticando di sostenere le sue esigenze di donna.
Risposto il: 02 Giugno 2011