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Esperto Risponde

Epigastralgia

Mi potreste illustrare le cause di epigastralgia e quali sono le possibili cure?
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
Dr. Fegato.com
Il termine Epigastralgia vuol significare in senso stretto un dolore nella regione addominale alta e retrosternale. Più propriamente con epigastrio parliamo di un dolore situato nella zona superiore e mediana dell'addome. Quando il dolore si manifesta tra un pasto e l'altro è da ricondurre ad un'affezione gastroduodenale (ovvero gastrite o ulcera) e va alleviato con l'assunzione di farmaci alcalini. Il paziente avverte forte senso di nausea e di vomito, inoltre in taluni casi manca l'appetito e in generale si tende a dimagrire.
 

Le causa di Epigastralgia

Le cause di epigastralgia possono essere molteplici e si possono suddividere in:
  • viscerali;
  • rilesse;
  • topograficamente corrispondenti all'epigastrio;
  • vascolari;
  • cardiache;
L'epigastralgia può essere indicativa di malattie coliche, biliari, pancreatiche, ischemia (angina), artrosi dorsale, infarto acuto del miocardio. L'epigastralgia può causare quindi:
  • gastrite;
  • ulcera gastrica;
  • ernia iatale;
  • cancro gastrico;
  • la distensione del colon traverso;
  • l'infiammazione o tumore del pancreas;
  • peritonite;
  • ernia epigastrica;
  • una disseminazione neoplastica nell'omento o nel peritoneo;
Fra le cause riflesse di epigastralgia possiamo invece riscontrare:
  • calcolosi o infiammazione della colecisti e delle vie biliari;
  • infiammazioni pleuriche e del polmone;
  • infiammazioni di organi addominali o pelvici anche lontani dall'epigastrio;


Dieta consigliata per epigastralgia

Qui di seguito puoi trovare alcuni utili consigli dietetici per epigastralgia. Vi raccomandiamo che nel caso riscontraste questi problemi di rivolgervi comunque ad un nutrizionista di fiducia che possa aiutarvi a curare e ad alleviare l'affezione gastroduedale con alimenti. In primis andrebbero preferiti tutti quegli alimenti che non influenzano la motilità e non causano produzione di gas a livello dell'intestino, quindi:
  • cereali non integrali (come pasta, riso, ecc.);
  • minestre di semolino o pastina cotta in brodo vegetale;
  • uova cotte alla coque, bollite;
  • verdure (come bieta, zucchine, ravanelli, carte, rucola e zucca) povere di fibre, bollite, al vapore o in purea;
  • frutta cotta o ben mautra (anche 300 gr al giorno);
  • formaggio magro (tipo vaccina);
  • carne magra (manzo magro, vitello magro, petto di pollo);
  • salumi magri, bresaola, speck sgrassato;
  • pesce magro come sogliola o merluzzo;
  • usare olio di oliva, zucchero e sale in quantità moderate;
  • acque non gasate o minerali alcaline;
  • moderare il consumo di latte e di yogurt;
È inoltre raccomandato in caso di sovrappeso ed obesità di controllare e diminuire il proprio peso, l'eccesso ponderale aumenta la pressione intraddominale favorendo così il reflusso gastroesofageo. Come in altri casi, bere molto (circa 1.5-2 litri d'acqua, preferibilmente naturale) durante l'arco della giornata diminuisce il rischio di reflusso. I liquidi durante il passo vanno però limitati a 1-2 bicchieri. È sconsigliatissimo il consumo di bevande ed alimenti favoriscono il reflusso gastroesofageo, aumentano l'acidità (caffè, cioccolato, bevande alcoliche, bibite dolci gasate, brodo o estratti di carne, formaggi grassi, alimenti acidi come agrumi); inoltre è fondamentale abolire o ridurre il fumo di sigaretta.
Risposto il: 05 Luglio 2005