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Gentili medici, mio padre (64 anni) e’ stato

Gentili medici, mio padre (64 anni) e’ stato operato nell’agosto del 2002 per un apparente occlusione intestinale, in realta’ in sede di intervento gli e’ stato asportato un tumore al colon, senza evidenziare metasasti al fegato. Ha poi iniziato un ciclo di Chemioterapia con oxaliplatino + 5 fu. In seguito, seguito da un oncologo medico, e’ sempre stato sotto controllo, effettuando periodicamente tutte le visite prescritte e sottoposto a cicli di chemioterapia. Nell’estate del 2004 pero’ si sono evidenziate due piccole Metastasi al fegato, e’ stato pertanto sottoposto nel luglio del 2004, ad una prima termoablazione che non ha purtroppo avuto l’effetto desiderato. Infatti da un tc addome sup. (con e senza contrasto) si evidenzia che la lesione a liv. del 4 segm. epatico, dopo termoablazione, appare di dimensioni maggiori, con diam. max di 5 cm, persiste anche se meno evidente l’enhancement periferico. Si evidenzia inoltre la comparsa di ulteriore lesione sostitutiva ipodensa in tutte le fasi, con intenso enhancement periferico, a livello del 3 segm., con diam. max di 3.2 cm. Appaiono immodificati gli addensamenti polmonari negli sfondati costo-frenici, di aspetto fibrotico, tondeggiante a dx, invariato l’ispessimento plerurico.. Per cui nell’ottobre dello stesso anno e’ stato sottoposto ad un secondo intervento di termoablazione + inserito di un port a cath, successivamente ha continuato con altri cicli di chemioterapia con folfiri. Nel giugno del 2005 ha terminato l’ultimo ciclo di chemio, successivamente al quale, accusando un dolore al braccio dx e verificandone l’eccessivo gonfiore, gli e’ stata diagnostica una trombosi della succlavia dx, gli e’ stato pertanto tolto il port a cath e rinviato a successivi controlli da effettuarsi nel mese di agosto del 2005. Dalle ultime visite si e’ evidenziata che la lesione del III segmento epatico appare aumentata di volume con notevole enhancement disomogeneo periferico e centripeto, anche la lesione del IV segmento appare lievemente aumentato di volume mostrando un disomogeneo enhancement, non si evidenziamo altre alterazioni focali epatiche. Nel sett. del 2005 e’ stato ricoverato per asportargli le due metastasi al fegato, ma dai maggiori controlli e’ risultato che si conferma la ripresa della malattia livello delle due lesioni focali epatiche, situate a livello del IV e III segm; entrambe hanno diam. Max di circa 5 cm e presentano disomogeneo enhancement in tempo venoso, presenza di modesto versamento ascitico in sede periepatica anteriore con circoscritto ispessimento peritoneale da verosimile estensione di malattia al Peritoneo non tumefazioni linfonodali in sede retroperitoneale, evidenti alcune piccole opacita’ nodulari che si proiettano al terzo medio polmonare. Sulla base di quanto cio’ indicato i Chirurghi hanno ritenuto opportuno non intervenire ma rinviarlo nuovamente all’oncologo per proseguire la chemioterapia. Attualmente siamo in attesa che venga effettuato nuovamente un esame istologico al materiale asportato nel 2002 affinche’ possa effettuare chemioterapia con un nuovo farmaco (di cui pero’ non so il nome). L’Ospedale presso cui e’ in cura e’ il S. Gerardo di Monza, nel frattempo ho prenotato una visita con un oncologo medico presso l’Ist. Tumori di Milano per avere un altro parere. Mi scuso se sono stata prolissa ma volevo cercare di darVi piu’ elementi possibile per inquadrare la situazione, le mie domande sono le seguenti:
- secondo Voi era possibile anziche’ effettuare due termoablazioni intervenire chirurgicamente in modo tale da asportare completamente le due metastasi epatiche?
- se le due metastasi epatiche fossero state asportate si poteva ipotizzare che la malattia non si sarebbe estesa anche al peritoneo e ai polmoni?
- Ci sono altri ottimi Ospedali che possiamo contattare?
- l'unica soluzione possibile e' la chemio?
- Sottoposto solo a cicli di chemioterapia quanto potra’ sopravvivere?
Mi rendo conto che non sono domande di semplice risposta, ma sono i dubbi a cui vorrei quanto meno fare chiarezza, per cui chiedo gentilmente il Vs. aiuto.
Grazie.. Cordiali saluti. Rosaria.
Risposta del medico
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Le risposte:
  • non è chiaro il motivo della scelta delle prima termoablazione e non dell’intervento (sede critica pervasale?)
  • anche se fosse stato operato non si hanno garanzie che la malattia avrebbe avuto un diverso decorso
  • il San Gerardo di Monza è un ottimo Ospedale
  • ad oggi ci sono altri due farmaci da valutare il Cetuximab e il Bevacizumab, recentemente approvati per tali patologie
  • se risponde alle prossime terapie sono possibili lunghe sopravvivenze.
Risposto il: 03 Novembre 2005