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Esperto Risponde

il mio parere è che può continuare ad assumere enterolactis plus

Chiedo cortesemente un consulto per il mio problema: io le ho provate tutte da esami invasivi e non diete varie intolleranze celachia etc etc etc tutti esiti negativi deduzione colon irritabile, ora ho trovato una soluzione: ho provato a prendere l’enterolactis PLUS ed dopo un po ho trovato grandi benefici almeno nei periodi “no” non ho l’urgenza che mi rendeva la vita impossibile e le coliche. Il problema è non riesco a smettere ho provato già ma dopo 2-3 giorni torna la mia diarrea con mal di pancia, lo prendo ormai da un anno ininterrottamente, lo so che dovrei fare delle pause ma come fare. L’alternativa è l’imodium per i giorni no. Considerando che sto cercando una gravidanza e sono in cura con il colomid non vorrei rendere inutile il farmaco con i miei problemi.
Risposta del medico
Specialista in Gastroenterologia e Ecografia

 La domanda non permette di capire precisamente quale iter diagnostico ha seguito finora la Paziente, e quindi per quali motivi si è giunti alla diagnosi di colon irritabile.

Comunque, se l'iter è stato completo, e se la diagnosi è corretta, non vi sono, a mio parere, motivi per non continuare la terapia in atto con Enterolactis plus, un probiotico costituito da fermenti lattici vivi di origine umana, non tossico, non impegnativo e, per quanto risulta, sicuro, tra l'altro sperimentato abbastanza felicemente dalla Paziente stessa con giovamento e senza effetti collaterali. Infatti Enterolactis è abbastanza efficace nel riequilibrare la flora batterica intestinale spesso volte alterata, come probabilmente nel caso in esame, e quindi nel fare "da difesa" a quei fastidiosi dismicrobismi  che causano alterazioni della motilità e della secrezione con i conseguenti e noti disturbi aspecifici come la flatulenza, la diarrea, il mal di pancia, ecc.. tanto frequenti quanto a volte difficili a contrastare in certi pazienti, come per esempio in quelli affetti da colon irritabile.

Non mi pare ci siano problemi, quindi, per non continuare tale assunzione, salvo naturalmente controindicazioni dettate dal proprio medico di fiducia e, nel caso, dagli specialisti consultati per altre condizioni che mano a mano possano intervenire nel tempo.

Cari saluti

Dr. Luano Fattorini

Risposto il: 26 Novembre 2014