Cara Signora, il suo caso è molto più frequente di quanto non creda (ma penso che ciò non la consoli un granchè, vero?). Da anni mi occupo di disordini cronici che conseguono a fatti chirurgici e/o traumatici, difficilmente inquadrabili in una visione "specialistica" chiara: chi le dice di andare dal neurologo, chi dal reumatologo, chi di nuovo dal ginecologo (della serie: se è colpa sua è lui che deve rimediare). La realtà è che l'organismo è molto più complesso di un apparecchio costruito da un ingegnere, e che le nostre definizioni di specialità medica sono assolutamente inappropriate rispetto ai fenomeni che avvengono realmente. Io non sono in grado di esprimermi suoi suoi disturbi perchè non è sufficiente un breve resoconto dei sintomi per pansare di capire qualcosa di utile. I pazienti presentano, nel loro essere malati, caratteristiche simili (per cui un medico può immaginare di ipotizzare una malattia) ma soprattutto caratteristiche specifiche, assolutamente uniche, che vanno interpretate attraverso una lunga e paziente disamina di più indizi, sia storici che obiettivi.
Saluti