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Esperto Risponde

la propria insofferenza al primo posto

sono una donna di 33 anni sposata con un figlio di 2 anni.mia madre ha sempre sofferto di forme d'ansia con sintomi psicosomatici.ha sempre visto mio padre come una figura paterna più che come un vero marito(è orfana sin da piccola di entrambi i genitori)avendo con lui un legame esclusivo e morboso.alla mia nascita è andata in crisi tornando a parere dello psichiatra essa stessa bambina e vedendomi sempre più non come una figlia ma bensì una rivale pronta a rubarle l'affetto di suo marito.il vero problema è stato mio padre,il quale negli anni ha tutelato solamente mia madre proteggendola e schierandosi sempre dalla sua parte.mio padre fatica a dialogare con me,non manifestando mai gesti di affetto,criticandomi su tutto e minimizzando i miei successi nella vita.per lui esiste solo mia madre,i sacrifici vengono fatti solo verso di lei.sembra quasi abbia una forma latente di rancore nei miei confronti.per ultimo vorrei aggiungere il fatto che mio padre è tendenzialmente un narcisista.secondo voi,perchè agisce in questa maniera? perchè per lui non esisto o quasi? anticipatamente vi ringrazio.
Risposta del medico
Dr. Luisa Corda
Dr. Luisa Corda
Specialista in Psicologia e Psicoterapia

cara lettrice dallo spaccato di relazioni familiari che lei riferisce si intuisce la difficoltà e la sofferenza che hanno da sempre caratterizzato i legami affettivi nella sua famiglia di origine. Forse non è tanto importante capire perchè suo padre agisca in maniera fredda e rifiutante nei suoi confronti, ma  quanto  questo sia per lei motivo di insofferenza. E se questa insofferenza fosse tale da disturbare i suoi pensieri e i suoi nuovi affetti (figlio), sarebbe opportuno potergli dare uno spazio per metabolizzarla.

dott.ssa Luisa Corda

Risposto il: 15 Gennaio 2013