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Esperto Risponde

malattie a trasmissione sessuale hiv, lue.

Salve Dottore,io quest ultimi due mesi (dicembre/meta gennaio) ho avuto diversi rapporti a rischio sia orali e un rapporto in particolare anale dove si è rotto il preservativo ma per poco tempo. Poco dopo questi rapporti verso metà gennaio ho visto una macchiatta rossa singola sul solco balanoprepuziale, data la preoccupazione ho fatto i vari test il 19 gennaio.Sono andato il 29 a prendere le risposte ed erano tutte negative ma la macchia era aumentata e i linfonodi all' inguine gonfi i dottori dopo vermi visitato di nuovo e pensato ad un sifiloma mi hanno rifatto il test sierologico per la sifilide. Il 6 febbraio mi danno le risposte e risulto positivo alla sifilide:- Ab.anti T.pallidum IgG+iGM positivo-TPHA 1/320 >=1/80 positivo-Ab.anti Treponema pallidum RPR negativoI dottori mi hanno detto che l' RPR ancora addirittura si deve positivizzare e che sono stato bravo ad accorgermi subito. Comunque già mi hanno fatto due punture di benzil penicillina benzatina 1.200.000 e mi hanno detto di ritornare tra un mese.Il mio terrore adesso è se è possibile che posso risultare positivo all' hiv dato che nell' ultimo test fatto il 29 gennaio per sospetta sifilide e risultato poi positivo alla sifilide, non capisco perchè non mi hanno fatto di nuovo anche il test per HIV dato che sulle risposte non c è....Quindi volevo chiederle se è probabible avere contratto insieme alla sifilide anche l hiv? aspettare un mese mi sta distruggendo..
Risposta del medico
Dr. Serafino Vullo
Dr. Serafino Vullo
Specialista in Malattie infettive

il caso da lei segnalato e particolarmente serio e da non sottovalutare.  i medici lo hanno seguito molto bene al riguardo,  La sifilide va monitorata nel tempo fino a conferma della guarigione. riguardo il rischio HIV è inutile lasciarsi prendere dall'ansia, va seguita la giusta procedura: controllo ad  tempo zero. ad 1 mese di distanza dal rapporto, a 3 mesi, a 6 mesi, e 1 anno.  se è a conoscenza che il partner è HIV positivo le consiglio di farsi seguire presso un reparto di malattie infettive per iniziare una eventuale profilassi farmacologica.

Risposto il: 11 Febbraio 2015