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Maschio di 53 anni, normopeso, salutista e quasi

Maschio di 53 anni, normopeso, salutista e quasi vegetariano da una vita, ho la gammaGT alta da circa 20 anni, cioè + o - da quando soffro (in maniera conclamata) anche di disturbi di tipo digestivo (ulcera duodenale prima, gastrite cronica poi, infine MRGE). Il range dei valori misurati in questi 20 anni va da 80 a 310 ma con distribuzione mediamente concentrata tra 200 e 300. I valori minimi di 80 e 120 sono stati raggiunti dopo alcuni cicli di Ursobil/Deursil anche a dosi massiccie. Una serie di esami fatti a più riprese a partire dal 1988 hanno sempre escluso epatiti e qualsiasi altra patologia che potesse giustificare tale squilibrio. Unica anomalia riscontrata: la "pigrizia" della colecisti, oltre ad una leggera epatoslenomegalia. Adilà dei valori alterati non ho altri sintomi evidenti o disturbi legati alle condizioni del fegato, anche se mi è stato detto che questo è comunque un indice di sofferenza da parte dell’organo. Qualcuno mi ha anche detto che potrebbe trattarsi di una caratteristica genetica contro cui non si può far nulla. Vorrei sapere la vostra opinione in merito. E se sono stati fatti studi in proposito. Se a lungo andare questa situazione può in qualche modo pregiudicare la “salute” del fegato. Se esistono nuove metodiche d’indagine per andare a fondo della cosa. Infine perché ho dovuto smettere di donare sangue a seguito di questo enzima. Grazie
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
Dr. Fegato.com
L’aumento della GGT può essere determinato da molteplici fattori, che vanno indagati. Non ultimo, una malattia del fegato. Pertanto può essere utile che si sottoponga ad una biopsia epatica che per lo meno potrà permettere di escludere un eventuale coinvolgimento del fegato.
Risposto il: 28 Febbraio 2008