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Esperto Risponde

Microcitoma a piccole cellule polmone DX

Buongiorno, mia madre 63 anni, in ottima salute un pò sovrappeso con una stato generale ottimo, è stato diagnosticato un microtima a piccole cellule, NAS al polomone DX, stadio il 17/12/2018 LD. TC capo si segnala solo opacamento di alcune cellette mastodidee a destra, non segni di massa. Da RX torace-addome si segnala in regione ilo-parailare anteriore dx a profili polilobati, di massimo diametro 6x3.5 cm ed estensione craniocaudale di 6.5 cm. In piani più craniali è riconoscibile nodularità di circa 6.5 m, ulteriore nodarità di circa 5.5 mm è riconoscibile in base laterale. Addome si riconosce immagine ovalare allungata di circa 20x6 mm, preferenziale formazione linfonodale. Trattamento con 4 cicli di cisplatino e etoposide. Al termine dei 4 cicli si valuterà se radio al capo preventiva, in affiacamento a radio torace. La pazienta ha cambiato alimentazione riducendo zuccheri e carni rosse, prediligendo pesce, verdure cotte e certrifughe di verdure crude, non ha accusato perdita di peso. - Non è stata fatta una scintografia alle ossa, era il caso di farla? - La radioterapia al capo non era il caso di farla concomitante alla chemio visto che la paziente la sta spportando bene? - Al momento attuale non esistono altre terapie a supporto di quella primaria? Grazie mille per ogni risposta in merito.
Risposta del medico
Dr. Mirco Bindi
Dr. Mirco Bindi
Specialista in Nutrizione e Scienze dell'alimentazione e Oncologia
Gentile Signore, il microcitoma polmonare che è stato riscontrato a sua madre di 60 anni rientra in quella piccola percentuale di tumori polmonari che rispondono alla chemioterapia. Questo fatto che sembra un ottimo risultato è perô affiancato dal fatto che dopo un certo periodo, anche quando il tumore è completamente regredito, si presenta la recidiva in forma più aggressiva. Praticamente si sono selezionati dei cloni resistenti. A questa situazione è possibile reagire integrando le chemioterapie con semplici accorgimenti che migliorano l'efficacia degli antiblastici e al tempo stesso proteggono il sistema immunitario. In internet e nelle librerie troverà il best seller del dott Valter Longo che spiega la dieta della longevità. Nel caso di sua madre è necessaria attuare, a cavallo delle infusioni di antiblastici un digiuno di 5 giorni. Si chiama MiMa digiuno in quanto in realtà si forniscono nutrienti con basso tenore calorico e al tempo stesso cibi non utilizzabili dalle cellule tumorali. In commercio esistono anche formulazioni già pronte. Le ho dato questo consiglio in modo da pensare fin da oggi al regime alimentare che sua madre dovrà adottare alla fine della chemioterapia. Il fatto che sua madre sia sovrappeso è già un indicatore che la causa del tumore è da collegare alla alimentazione. Si informi e troverà su questo argomento tutte le indicazioni necessarie. Cordiali saluti
Risposto il: 19 Febbraio 2019