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Mio fratello è piastrinopenico, media 30-40 mila

Mio fratello è piastrinopenico, media 30-40 mila Piastrine. Ha avuto un infarto un anno fa, a 39 anni. Non ha riportato particolari danni cardiaci ma i farmaci che gli sono stati prescritti dal cardiologo hanno trovato l'opposizione dell'ematologo e viceversa. Intanto continua ad avere una situazione di placche alle arterie che rischia di degenerare se non prende farmaci. Pensate che esista una via di uscita? e se conoscete un centro specializzato da consigliare? (a Roma si è curato da tutti, da Mandelli al Sant'Eugenio al Gemelli).
Risposta del medico
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Penso che i farmaci prescritti dall’ematologo siano gli antiaggreganti piastrinici che possono diminuire il numero e la capacità di funzionamento delle piastrine, esponendo il paziente a elevati rischi emorragici. Un’alternativa può essere rappresentata da farmaci tipo statine o ACE-inibitori (perindopril) che hanno dimostrato, al di là delle loro azioni specifiche su colesterolo ed ipertensione, di avere un effetto protettivo a livello della parete arteriosa portando ad una regressione della placca e migliorando la funzione endoteliale.
Risposto il: 28 Settembre 2004