Logo Paginemediche
  • Programmi
  • Visite
  • Salute A-Z
  • Chi siamo
  • MediciMedici
  • AziendeAziende
decorazione 1
decorazione 2
decorazione 3
decorazione 4
decorazione 5
decorazione 6
circle
circle
Esperto Risponde

Mio marito , 61 anni a novembre, scoprì nel

mio marito , 61 anni a novembre, scoprì nel gennaio 2oo6, in seguito ad una frattura multipla della gamba che lo costrinse in ospedale per un'operazione, di essere affetto da aritmia con fibrillazione atriale. Non avendo mai avuto alcun sintomo, non era affatto propenso ad assumere farmaci nè a ricorrere alla cardioversione come gli avevano proposto. Dopo molte informazioni e visite fu convinto ad assumere il coumadin e, lasettimana scorsa, ad essere sottoposto a cardioversione. Cardioversione che rimise in ritmo il cuore per due soli giorni . Naturalmente ora siamo al punto di partenza.All'entrata in ospedale scrissero:Pz eupnoico, in buon compenso. Al torace:MV ovunque, non rumori patologici. Al cuore toni aritmici, parafonici, pause non valutabili. PA 130/80 mmHg. Polsi periferici normoisosfigmici, non soffi vascolari. ORA , la risposta all'elettrocardiogramma è: fibrillo-flutter a FC media di 88 bpm. Mio marito non si è accorto di alcuna variazione ed ora vorrebbe smettere di assumere coumadin e sotalex e,naturalmente, non vuole più sottoporsi a cardioversione o altri interventi. CHE cosa consiglia Lei? Grazie.
Risposta del medico
Paginemediche
Paginemediche
Il fatto che la cardioversione sia stata fatta a distanza di molti mesi (da gennaio 2006 a settembre 2007 !) dall’insorgenza della fibrillazione può essere uno dei fattori che ha condizionato una recidiva (= ricomparsa) a breve (dopo soli 2 giorni) dell’aritmia (in questi casi, il tempo che intercorre tra l’inizio dell’aritmia e la cardioversione deve essere il più breve possibile, non appena i livelli di scoagulazione (cioè il valore dell’INR) lo consentono. Comunque, adesso io consiglio: nessuna altra cardioversione (molto probabilmente a questo punto inutile per mantenere un ritmo sinusale stabile); proseguire assolutamente e indefinitamente con il COUMADIN (smetterlo significherebbe esporsi a un inaccettabile rischio di embolia cerebrale o ictus); cercare insieme al cardiologo che la segue una terapia che consenta un buon controllo della frequenza cardiaca media (anche il sotalex va bene) senza esporre ad eccessivi effetti collaterali. Sarebbe opportuno anche conoscere l’esito di un ecocardiogramma (che avrà certamente fatto) per capire cosa può aver determinato l’insorgenza dell’aritmia: se invece non avesse mai fatto questo esame, è opportuno programmarlo. Cordiali saluti
Risposto il: 11 Ottobre 2007