Si tratta di un caso di scompenso cardiaco a verosimile eziologia ischemica, complicante una sindrome coronarica acuta e accompagnato da importanti patologie associate come il diabete, l’arteriopatia e l’insufficienza renale. Il quadro è complesso e la condizione particolarmente a rischio. È quindi difficile fornire un giudizio affidabile, anche considerando la necessità di dialisi e la scarsa risposta alla terapia farmacologica. Non mi è possibile sapere quanto esteso è il danno della funzione di pompa del cuore e quanto sono danneggiati i vari organi, quale è il livello assistenziale disponibile in questo momento: è ricoverato in Cardiologia, e se si, in degenza ordinaria oppure in terapia intensiva (UTIC) o subintensiva? Quanto è intensa la terapia farmacologica? Quali sono gli interventi considerati?: angioplastica, rivascolarizzazione, sostituzione valvolare?
Data l’età relativamente giovane del soggetto – anche se non è tanto l’età anagrafica quanto lo stato di salute generale che conta - le consiglio di discutere con serenità il caso con l’équipe che lo ha in cura, eventualmente valutando se esistono le condizioni per consultare un centro di riferimento regionale dove possano essere soppesate le indicazioni o le controindicazioni a metodiche di assistenza meccanica al circolo mediante dispositivi specifici. Non le posso fornire ovviamente un giudizio sulla possibile indicazione a un eventuale trapianto cardiaco perché essa si basa su una valutazione rigorosa e accurata di molteplici parametri, in particolare il grado di gravità delle malattie associate e i margini di un possibile recupero di una funzione cardiaca accettabile dopo l’infarto. E’ possibile che ciò sia stato già considerato dai colleghi curanti, ne parli in modo più approfondito con loro, le forniranno le risposte appropriate.