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Esperto Risponde

Mio padre è ricoverato da circa un

mio padre è ricoverato da circa un mese,cardiopatico,diabetico,con una arteropatia obliterante agli arti inferiori.10 anni fa è stato operato per tre by-pass al cuore.ora ha 57 anni, ha subito un'angioplastica alle femorali a fine gennaio2008,dimesso dopo un giorno si è sentito male,lieve infarto.Dagli esami a cui è stato sottoposto è stata riscontrata la presenza di acqua nei polmoni.I medici stanno intervenendo con dialisi, Lasix, una terapia di ossigeno da un mese esatto, e da qualche giorno con un medicinale che aiuterebbe il cuore che (per quel poco che ci hanno detto) non funziona, pompa poco e male,ma la situazione non accenna a migliorare.Volevo sapere se c'è qualcos'altro che si può fare,interventi non sono possibili.grazie per qualsiasi risposta
Risposta del medico
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Si tratta di un caso di scompenso cardiaco a verosimile eziologia ischemica, complicante una sindrome coronarica acuta e accompagnato da importanti patologie associate come il diabete, l’arteriopatia e l’insufficienza renale. Il quadro è complesso e la condizione particolarmente a rischio. È quindi difficile fornire un giudizio affidabile, anche considerando la necessità di dialisi e la scarsa risposta alla terapia farmacologica. Non mi è possibile sapere quanto esteso è il danno della funzione di pompa del cuore e quanto sono danneggiati i vari organi, quale è il livello assistenziale disponibile in questo momento: è ricoverato in Cardiologia, e se si, in degenza ordinaria oppure in terapia intensiva (UTIC) o subintensiva? Quanto è intensa la terapia farmacologica? Quali sono gli interventi considerati?: angioplastica, rivascolarizzazione, sostituzione valvolare? Data l’età relativamente giovane del soggetto – anche se non è tanto l’età anagrafica quanto lo stato di salute generale che conta - le consiglio di discutere con serenità il caso con l’équipe che lo ha in cura, eventualmente valutando se esistono le condizioni per consultare un centro di riferimento regionale dove possano essere soppesate le indicazioni o le controindicazioni a metodiche di assistenza meccanica al circolo mediante dispositivi specifici. Non le posso fornire ovviamente un giudizio sulla possibile indicazione a un eventuale trapianto cardiaco perché essa si basa su una valutazione rigorosa e accurata di molteplici parametri, in particolare il grado di gravità delle malattie associate e i margini di un possibile recupero di una funzione cardiaca accettabile dopo l’infarto. E’ possibile che ciò sia stato già considerato dai colleghi curanti, ne parli in modo più approfondito con loro, le forniranno le risposte appropriate.
Risposto il: 12 Marzo 2008