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Esperto Risponde

Otite e acufene

Buonasera, dopo Un influenza molto forte ho iniziato ad avere male alle orecchie e le sentivo ovattate mi sono recata al pronto soccorso e li mi hanno diagnosticato un otite, ho iniziato l’antibiotico e il giorno successivo sono andata dal otorino che mi ha prescritto oltre a quello anche uno spray nasale, fluidificante e cortisone. Il giorno dopo, cioè oggi, il dolore è andato via ma è subentrato un forte acufene (premetto che ne soffrivo già da anni ma che non mi pervasa molto) ora è insopportabile l’orecchio e meno tappato ma questo acufene non mi da tregua anche se c’è rumore faccio fatica a dormire. Volevo sapere tra quanto tempo finirà questa tortura ? Dopo quanto tempo fanno effetto gli antibiotici? Come mai non ho più male ma sento ancora fortissimo questo acufene? Forse era meglio il dolore a questo punto
Risposta del medico
Specialista in Chirurgia odontostomatologica
Gentile Paziente, credo che quello che dicono gli ORL , e cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà, nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento. Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata. L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'articolazione temporo mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato. Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare alnche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via. Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Se però l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movomenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza: nel suo caso ha momenti di livello mnimo, e questo rappresenta un aspetto favorevole. Purtroppo ,quando sparisce o diventa minimo, il paziente si illude di essere guarito o sulla via della guarigione, e così, quando diventa costante , è troppo tardi . Sui rapporti fra Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) e orecchio può avere qualche ulteriore informazione visitando il mio siton internet, digitando il mio nome e cognome su Google. Oltre allo specialista ORL, le consiglierei quindi di consultare anche un dentista-gnatologo esperto in problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) e nei rapporti fra questa e l'orecchio: non tutti i dentisti amano coltivare questa sottospecialità. Cordiali saluti ed auguri.
Risposto il: 18 Febbraio 2019