Io la ringrazio di non aver fatto i nomi di coloro che le hanno inflitto in questi mesi tutte queste punizioni corporali e psichiche per pura dabbenaggine.
Non parlo mai male dei colleghi, però purtroppo nella sua storia trovo tutto il condensato dell'ignoranza crassa, mista a presunzione e personale stupidità, che caratterizza ormai, ahimè, buona parte della pratica medica dei "cervicalisti".
Punto 1: di fronte ad una sintomatologia diffusa (cioè estesa a tutto il corpo), in una ragazza dell'età sua, se si suppone la presenza di una malattia neuro-periferica (cosa non impossibile ma direi abbastanza rara), in genere basta una neurografia (cioè le "scossette"): usare l'ago per studiare le unità motorie non ha senso (a meno che il sospetto non sia una malattia muscolare sistemica, il che è impensabile rispetto ai suoi sintomi). Il referto che mi ha riportato, per quanto possa essere oggetto di errore di trascrizione da parte sua, è un tesoro di castronerie: che vuol dire "anomalie neurogene di tipo periferico, strutturali non deficitare delle unità motorie"?? Se la trascrizione è corretta siamo di fronte al delirio di un analfabeta. Costui è stato il principale responsabile del successivo e demenziale persorso diagnostico.
Punto 2: la RM cervicale, espressamente ("liberi i forami di coniugazione": vuol dire che le radici nervose, tra cui i famosi "C6 e C7", se ne stanno belle, tranquille e beanti) nega la presenza di alterazioni che potrebbero dar luogo ad un riscontro EMG di lesione neurogena. Quindi il discorso poteva essere chiuso lì, appalesandosi la somaraggine del refertatore EMG.
Punto 3: cercare attraverso una RM cerebrale dei riscontri al fatto di avere la "schiena contratta" è come pensare di imparare il teorema di Pitagora osservando un pollo. Quest'altro genio che le ha prescritto la RM la sta infilando in un ulteriore girone infernale, inutile, costoso (se non per lei direttamente, per la comunità tutta) e potenzialmente fonte di ulteriori preoccupazioni infondate (spesso vengono refertate macchiette e macchioline, che nessuno sa interpretare e che gettano il paziente nella più cupa disperazione): alla fine si finisce dallo psichiatra.
A me piacerebbe poter individuare questi mascalzoni pericolosi e impedirgli di esercitare qualsiasi professione liberale, dalla medicina all'artigianato ligneo, ma purtroppo l'Ordine dei Medici si interessa di altre cose...
Intanto, SCAPPI.
Saluti
P.S. l'unico che secondo me in questa storia fa una buona figura è il suo medico di famiglia: anche io le avrei prescritto quei "banali" esami del sangue, che spesso consentono diagnosi corrette.