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Relazione di dimissionipaziente di anni 53,

RELAZIONE DI DIMISSIONI
Paziente di anni 53, ricoverato dal 07/12/03 al 12/12/03. Diagnosi: Angina da discrepanza in paziente con miocardiopatia ipertrofica. Dati anamnestici: Paziente senza particolari fattori di rischio coronarico. Un anno fa è stato ricoverato nel ns. reparto per angina instabile con tipiche alterazioni ecografiche in sede antero-laterale. Successivamente ha eseguito esame coronarografico che ha evidenziato “Albero coronario indenne”. Ne mese di Dicembre 2002 ha eseguito ECG da sforzo con esito negativo per Ischemia miocardica. L’attuale ricovero per una nuova crisi stenocardica insorta nelle ore notturne, seguita da minima modificazione ecografica, pur sotto Terapia domiciliare con Isoptin 10 1 c x2 ed aspirina. Ecg all’ingresso: Ritmo sinusale a frequenza 80 c/m senza evidenti alterazioni del tratto ST. Dopo poche ore comparsa di lieve sopralivellamento di ST in sede anteriore ad andamento rettilineo. Esami ematochimici: Nella norma i principali esami di routine, compresi gli indici di citonecrosi miocardica. Ecocardiogramma: Quadro compatibile con miocardiopatia ipertrofica (SIV=1,4 cm PP=1.8 cm). Normale cinesi globale e segmentarla (F.E. = 87%). Al doppler: lieve insufficienza mitralica ed aortica. Ecg alla dimissione: Stazionario. Durante la degenza è stata praticata terapia con Venitrin, Aspirina, Clopidogrel, Eparina bpm, Diltiazem; si è manifestato qualche episodio di sospetta angina, senza alterazione Ecg. Al fine di poter escludere totalmente la precedente diagnosi di cardiopatia ischemica viene consigliata scintigrafia miocardica sotto sforzo. Terapia Prescritta: Cardioaspirina 100 1 cpr dopo pranzo; Isoptin 120 2 al giorno; sinvacor 20 1 al giorno; Omeprazen 1 al giorno; Efexor 150 1 al giorno.
SCINTIGRAFIA MIOCARDICA A RIPOSO E SOTTOSFORZO: Dose 1.4800,00 MBq. RADIOISOTOPO: TC99M-MIBI. REFERTO: L’indagine tomoscintigrafica del miocardio (SPECT) è stata eseguita a riposo e dopo sforzo in giorni distinti. Sono stati somministrati rispettivamente 740 e 740 Mbq di 99mTc-Sastamibi ed ottenute sezioni topografiche in asse corto, asse lungo verticale e orizzontale. Le immagini scintigrafiche dopo sforzo documentano la presenza di diffuso deficit di fissazione miocardica del radiofarmaco in corrispondenza delle pareti anteriori e laterali. Tale rilievo non è apprezzabile nelle immagini ripetute a riposo. In conclusione, il quadro scintigrafico è compatibile con la presenza di deficit per fusorio miocardio on sede anteriore e laterale reversibile a riposo (ischemia da sforzo). Vorrei avere, per favore, un suo parere sui referti soprallegati. grazie. Saluti.
Risposta del medico
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La cardiomiopatia ipertrofica è una malattia cardiaca complessa, solitamente famigliare, caratterizzata da un ispessimento delle pareti muscolari del cuore. I reperti ecocardiografici da Lei riferiti sono indicativi di una patologia di questo tipo in una forma abbastanza iniziale (gli spessori delle pareti, setto interventricolare e parete posteriore, sono infatti aumentati, anche se ai limiti inferiori per tale patologia). Nel quadro clinico rientra effettivamente la possibile presenza di angina a coronarie normali. La sua origine non è da imputare infatti a “restringimenti” più o meno importanti dei tronchi coronarici principali (quelli esplorabili tramite coronarografia), ma ad altri motivi (vari e non del tutto ancora ben definiti) legati all’ipertrofia del muscolo cardiaco e di fatto, al dì là del sintomo, sono evidenziabili per lo più solo come deficit di perfusione alla scintigrafia miocardica. I risultati diagnostici quindi sembrerebbero effettivamente congruenti e così anche l’approccio terapeutico. Nel suo caso, trattandosi di una forma iniziale, i consigli per il futuro sono:
  • eseguire periodici controlli cardiologici ed ecocardiografici,
  • eseguire anche dei controlli Holter ECG poiché la presenza di aritmie è una importante complicanza delle miocardiopatie ipertrofiche e certamente vale la pena di valutarne l’eventuale presenza e il tipo,
  • utile eseguire inoltre eventuali controlli (ecocardiografici) su discendenti diretti vista la famigliarità di questa malattia.
Risposto il: 06 Aprile 2004