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Esperto Risponde

Salve, mia madre è stata operata un anno fa per

Salve, mia madre è stata operata un anno fa per un carcinoma duttale invasivo alla Mammella, con un intervanto di quadrectomia. Dopo alcuni cicli di chemioterapia, nei controlli di follow up sono state riscontrate diverse Metastasi epatiche (una decina) con dimensioni fino a 27 mm, non presenti in precedenza. Dopo ulteriori cicli di chemioteriapia di seconda linea (con un farmaco abbastanza recente di cui non ricordo il nome) negli ulteriori controlli pare che le metastasi si siano ridotte in numero e in dimensione. Cosa pensate della proposta che ci è stata fatta di Chemioterapia ad alte dosi con autotrapianto di cellule staminali (da midollo osseo)? E' un metodo efficace? Che rischi comporta? Quali sono i centri migliori dove effettuare questa terapia? Ci sono alternative? Ci sono sostanziali differenze con la tecnica di prelievo delle cellule staminali direttamente dal sangue? Un grazie infinite anticipato, Gianluca.
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
Dr. Fegato.com
Il tipo di quesito che lei pone è da indirizzare più specificamente ad uno specialista oncologo che ad un epatologo, che possiede minore competenza in merito. Tuttavia proviamo a risponderle rammentando che l’autotrapianto di cellule staminali è una alternativa terapeutica di recentissimo utilizzo, che prevede che le cellule staminali del paziente stesso possano essere raccolte dal sangue periferico e congelate conservandone tutte le funzioni e capacità di duplicazione. Queste cellule progenitrici “totipotenti”, permettono al paziente di ricostituire tutte le componenti del sangue evitando così le conseguenze negative sul midollo osseo della chemioterapia ad alte dosi, utile per eliminare un elevatissima quantità di cellule cancerose. Pertanto, successivamente alla chemioterapia ad alte dosi, queste cellule staminali vengono inserite nuovamente nel paziente e riprendono a funzionare come prima efficacemente. In questo modo, grazie a questa tecnica rivoluzionaria, alcuni tumori possono essere curati efficacemente con alte dosi di farmaci senza privare il malato dei suo sistema di produzione di cellule del sangue.
Risposto il: 28 Giugno 2004