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Salve, mia zia ha riportato una ischemia

salve, mia zia ha riportato una ischemia cerebrale, attualmente risulta paralizzata la parte sinistra del corpo braccio e gamba,il referto della tac eseguita a distanza di 48 ore è il seguente:persiste estesa e più netta ipodensità in sede cortico-sottocorticale nel territorio di distribuzione dell'arteria cerebrale media dx,compatibile con lesione ischemica in fase acuta/subacuta,tale lesione esercita minimo effetto massa su corno frontale occipitale e trigono ventricolare omolaterali. strutture sostanzialmente in asse.aggiungo che mi azia soffre di fibrillazione atriale.gradirei sapere le possibilità di recupero della parte sinistra del corpo e le varie fasi del recupero. grazie
Risposta del medico
Dr. Massimo Barrella
Dr. Massimo Barrella
Specialista in Neurologia
Gentile Signore, l'età di sua zia è un'informazione importante, per provare a delineare una possibile prognosi (immagino che l'adulto di 45-54 anni sia Lei e non sua zia). Immagino anche che se sua zia era nota per soffrire di fibrillazione atriale, era già in terapia con anticoagulanti, o almeno antiaggreganti piastrinici. Il referto TC indica una lesione acuta-subacuta: il che vuol dire che, al momento della TC si era davanti ad una fase in cui agli aspetti legati alla sofferenza ischemica si aggiungono quelli dovuti al "rigonfiamento" (edema) di tutta la zona immediatamente circostante il punto di maggiore ischemia. Ciò è confermato dall'effetto massa che (come una specie di foruncolo infiammatorio) spinge sulle strutture circostanti. In genere, anche con l'ausilio delle terapie d'attacco, la componente edematosa tende a ridursi. Quindi, se non si verificano complicazioni, a distanza di una settimana al massimo la lesione ischemica (chiamala pure infarto) assume un contorno più delineato e in genere un'estensione minore di quella iniziale. In tutto questo trambusto, alla fine resterà una zona più o meno estesa di tessuto cerebrale irrimediabilmente morta. Il grado e l'estensione del deficit clinico (cioè la gravità della paresi ed il fatto che si estenda per tutta la metà del corpo oppure solo la gamba, o gamba-braccio, o viso-braccio) dipenderanno dall'estensione e, soprattutto dalla localizzazione del tessuto morto. Ci sono ad esempio casi in cui una lesione molto grande provoca deficit apparentemente lievi, semplicemente perché rimangono colpite zone del cervello che controllano "solo" indirettamente i movimenti, mentre lesioni molto piccole possono provocare stati di grande invalidità, perché coinvolgono centri direttamente responsabili delle funzioni motorie. Per questo motivo, capisce perché è molto arduo rispondere alla Sua domanda. Rimane il problema iniziale: com'è successo? Se la signora era in terapia con anticoagulanti, è piuttosto difficile la creazione di una tromboembolia che abbia provocato un'ostruzione arteriosa a livello della cerebrale media. C'erano delle placche ateromasiche molto gravi a livello delle arterie del collo? La Signora soffre di altre malattie predisponenti l'ictus (ad es. diabete)?. In genere, se tutto andrà per il meglio, sarà molto importante riprendere con attenzione lo stato medico generale di Sua zia. Distiniti saluti.
Risposto il: 12 Settembre 2010