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Esperto Risponde

Salve,nel 2004 mi fu diagnosticata, in seguito a

Salve,nel 2004 mi fu diagnosticata, in seguito a visita urologica e eco transrettale una prostatite. Mi fu curata con permixon e dopo 3 mesi il problema era risolto. Sono andato avanti una volta all'anno a fare la transrettale fino a Novembre 2010 e la prostata risultava stabile. Un mesetto fa ho cominciato a sentire un fastidio in zona peritonale, non riuscivo bne a definire il fastidio e ho fatto una serie di esami, sangue occulto nelle feci, visita chirurgica per ernia inguinale molto piccola e infine colonscopia. Tutte le visite hanno dato esito negativo. Negli ultimi 20 giorni la noia era aumentata e si era aggiunto un fastidio testicolare e una leggera noia nell'urinare e nella parte finale del pene. Mi sono sottoposto a visita urologica una decina di giorni fà e ha trovato una prostatite parecchio accentuata e molto evidente tanto che non ha ritenuto lo specialista di sottopormi a eco transrettale visto che era un caso molto chiaro. Ho fatto la spermo cultura e l'esito degli esami è stato negativo, quindi mi ha dato come cura per tre mesi il Proxelan (10 giorn intervallati da 20 senza prenderlo) e una pasticca al giorno di Urelax. Ho finito il primo ciclo di 10 e il disturbo sembra calato anche se non completamente eliminato. Scrivo perchè lo specialista mi ha presentato la cura come una cura molto forte, ben più di quella fatta con il permixon, mi sono documentato un minimo e mi sembra invece che il proxelan sia tutt'altro che forte e anzi sia un rimedio "solo" naturale. Vorrei avere un parere e capire se la cura data può essere sufficiente o ritenete opportuno che mi faccia vedere da un secondo specialista.Saluti
Risposta del medico
Dr. Gino Bova
Dr. Gino Bova
Specialista in Urologia

Buon giorno,

in una persona giovane come lei deve essere diagnosticata la causa per cui si verificano episodi di prostatite (ammesso che sia prostatite) così frequenti: quindi oltre ad esami morfologici (eco trans rettale....) devono essere eseguiti esami funzionali e microbiologici specifici per escludere la presenza/persistenza di alterazioni funzionali od infezioni; inoltre si deve sottoporre ad visita specialistica per localizzare la sede dei suoi sintomi e darle anche consigli comportamentali.

i farmci che le hanno prescritto rientrano nella classe dei fitoterapici che se impiegati correttamente funzionnano.

Dott. Bova

Risposto il: 22 Maggio 2012