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Esperto Risponde

Sono un ragazzo di 23 anni che circa tre anni fa

Sono un ragazzo di 23 anni che circa tre anni fa si è operato per la Sindrome di WPW; premetto che svolgo attività agonostica. Ultimamente ho fatto tre esami per il controllo annuale di routine. Per quanto riguarda l'Holter mi sono state riscontrate rare (11) extrasistoli sopraventricolari normalmente condotte ai ventricoli, non ripetitive; rare (95) extrasistoli ventricolari con m.i.a.=590 msec, talora telediastoliche, polimorfe (2 morfologie), ripetitive (5 coppie polimorfe con m.i.i.=615 msec). Assenza di turbe della conduzione e di modificazioni ischemiche transitorie di ST/T. Per quanto riguarda il test al cicloergometro non sono stati riscontrati problemi. L'ecg bidimensionale color doppler ha evidenziato un lieve Prolasso mitralico con minimo Rigurgito valvolare, VS D.d.mm 50,FE %=63. Volumetria e cinetica nei limiti della norma. Volevo sapere dato che ho risolto il problema del WPW, se questi esami evidenziano problemi cardiologici di natura maligna! Vi ringrazio per l'interessamento.
Risposta del medico
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Da quanto mi scrive ritengo che lei sia stato sottoposto 3 anni fa ad ablazione transcatetere di una via accessoria responsabile di episodi di tachicardia da rientro. La soluzione adottata è stata quella più corretta visto che lei voleva svolgere attività agonistica e considerato che la terapia farmacologica profilattica degli episodi aritmici non è sempre efficace e certamente non facile da seguire tutta la vita per una persona giovane. Non raramente la sindrome di WPW si associa a prolasso della mitrale. Ritengo che l’attuale rilievo all’Holter di extrasistoli sopraventricolari e ventricolari sia da mettere in relazione alla presenza di questo prolasso della valvola mitrale poiché le aritmie sono molto comuni in questa patologia. Considerato che lei non ha disturbi (quanto meno non li riferisce nella sua breve relazione) e che il rigurgito valvolare è minimo e le dimensioni e la funzione ventricolare sono nei limiti della norma continuerei con i controlli clinici annuali. Può essere utile controllare all’Elettrocardiogramma la durata dell’intervallo QT e la eventuale presenza di potenziali tardivi per meglio valutare il significato delle aritmie.
Risposto il: 26 Aprile 2004