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Spett.le dottore, ho un dubbio che mi perseguita:

Spett.le dottore, ho un dubbio che mi perseguita: a mio zio materno 50enne, tre anni fa è stata diagnosticata casualmente (nel corso di esami preparatori ad un intervento), la sindrome di brugada ed impiantato un defibrillatore automatico la quale convivenza gli ha reso la vita particolarmente complicata. Sottoposta ad indagini anche mia madre 66enne è risultata positiva alla sindrome. Premesso che in famiglia non ci sono state mai morti imrovvise e considerando che ho due figlie in età adolescenziale in buona salute che vorrebbero iniziare attività sportive, è giusto che mi sottoponga e sottoponga loro ai test per escludere questa patologia, considerando che non esiste una terapia se non l'impianto del defibrillatore? Lo sport può essere un fattore scatenante della malattia? Saluto e ringrazio anticipatamente per la risposta. Manuela
Risposta del medico
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Lo sport potrebbe essere un fattore scatenante non della malattia, che è genetica, ma delle crisi aritmiche. Penso che una valutazione familiare sia opportuna nonostante vi sia fortunatamente un’assenza di storia di morte improvvisa.
Risposto il: 16 Ottobre 2006