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Spett.le paginemediche, mi rivolgo a voi per avere

Spett.le paginemediche, mi rivolgo a voi per avere informazioni che mi consentano di aver chiaro quanto più possibile lo stato di salute del mio compagno. Questa la situazione: a gennaio del c.a. sono stata ricoverata d'urgenza in ospedale a seguito di sintomi tipici da epatite virale. La diagnosi è stata "infezione acuta da HBV", piuttosto seria. La ricerca della fonte di contagio ha portato il seguente risultato: il mio compagno è positivo all'HBV (sia Hbs ag che Hbe ag positivi, entrambi gli anticorpi negativi, elevatissimo valore di Hbv-dna: quasi 40 milioni!!), è positivo all'anti-HCV (con esito però diverse volte negativo di HCV-Rna, sia qualitativo che quantitativo), ed infine è positivo all'HDV (non ho ancora visto gli esiti degli esami, ma l'infettivologo gli ha detto che è a bassissima replicazione virale; inoltre, io sono negativa). Sembra che tutte le infezioni siano di vecchia data (HCV probabile da una ventina di anni, mentre HBV e HDV da una decina). La scorsa settimana ha effettuato la biopsia, della quale ancora non sappiamo l'esito esatto, ma l'infettivologo gli avrebbe accennato ad una situazione di rilevante fibrosità del fegato, che sta evolvendo in cirrosi (il medico dice che è "circa a metà strada"). Inoltre, l'ecografia di controllo subito dopo la biopsia, ripetuta l'indomani, ha evidenziato un "qualcosa" nel fegato che pare sia un angioma. Lunedì prossimo tornerà a fare una terza Ecografia di controllo, dopo di che, se l'immagine ecografica permarrà invariata, sarà inviato ad effettuare ulteriori accertamenti (tac, rmn, Biopsia mirata). Le sue condizioni di salute apparenti sono sempre state ottime: direi anzi che ha una resistenza fisica superiore alla media. La generalità degli esami di laboratorio specifici che in questi mesi gli sono stati fatti più volte dà esiti normali, fermo restando un lieve innalzamento delle transaminasi (gpt intorno a 55-60, got intorno a 40-45).
All'esame ecografico il fegato risulta al limite superiore della norma, come anche la milza.
Penso che sarà possibile immaginare il mio stato d'animo: dire che sono spaventata è poco, e però, ciononostante, ho bisogno di sapere con chiarezza come inquadrare la situazione, quali sono le azioni giuste da intraprendere, quali sono (se ci sono) le eventuali terapie che possono portare aiuto, cosa esattamente è sensato aspettarsi dal presente e quale futuro è ipotizzabile. Ho bisogno di avere questa chiarezza anche per essere il più possibile di sostegno, in quanto lui è molto provato psicologicamente da quello che gli sta succedendo. Vi ringrazio tantissimo fin da ora per ogni aiuto che vorrete darmi. Monica.
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
Dr. Fegato.com
La sua condizione è quella di un soggetto con infezione acuta da HBV e va controllata con esami ravvicinati da eseguirsi per un periodo di 6 mesi. Tale è la durata di una infezione acuta da HBV. Dopo tale data normalmente si ha la normalizzazione stabile dei valori di aminotransferasi e lo sviluppo di anticorpi protettivi, anti-HBs, per HBV. Pertanto da tale data in poi lei è protetta da eventuali successivi contagi con HBV. Per quanto riguarda il suo compagno, la condizione è piuttosto differente, e va valutata con la dovuta attenzione. Soprattutto va valutata la possibilità di intraprendere una gterapia anti-virael, con interferone o con lamivudina, che possa combattere l’infezione e la progressione della malattia epatica cronica di cui egli è affetto.
Risposto il: 03 Maggio 2004