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Esperto Risponde

star bene per gli altri?

Sono una ragazza di 35 anni 01/01/1975 da quando ero piccina ho avito problemi di attacchi di panico giustamente non so da cosa sono dipesi. Da subito il Lexotan a gocce. Mi si addormentava tutto ho avuto problemi di vista sdoppiata e un giorno cosa che ancora mi terrorizza è che la mia mente pensava una cosa ma uscivano dalla mia bocca parole incomprensibili eh. Ero una bambina che già si drogava con farmaci. E’ vero anche che la mia vita non è stata così serena ma chissà se potevo evitare. Sono le 22:23 e sono in studio che provo a darmi una ragione di vita (amo la vita) nel senso che sto affrontando un periodino di assurdo rifiuto del casa – lavoro. Andando oltre all’età di 25 26 anni sono stata operata al colon per un occlusione intestinale poi a circa 33 anni mi sono venuti attacchi di epilessia. La mia mente era morta io non esistevo io non so dove ero cosa facevo nulla e niente (morte). Dopo un po’ di tempo entro in uno stato di crisi. Piangere per paura che chi ti sta vicino di botto ti abbandoni non solo piangere per persone di una certa età che ti passano affianco e pensi (avranno avuto dalla vita quello che in piccolo ma comunque ti spetta?) o moriranno senza aver provato niente. Piangere piangere star male non dormire la notte alzarsi con paure che ti ammazzano il corpo e l’anima dolore. Da qua il mio medico decise di darmi una cura che assumo ancora perché non riesco a trovare aiuto per eliminarla o scalarla. Ora prendo gocce Ente…. Non mi ricordo poi ben tre volte al giorno il Lexotan da TRE mg. E il Lamictal (per gli attacchi epilettici) da 100 due volte al giorno. Insomma non so più come uscire dal farmaco. Cosa devo fare devo assolutamente star bene per gli altri. Sono una tipa che sorride sempre che da tanto agli altri che non ama le cose materiali. Vado da un medico e si infatua di me (Psicanalista) e incredibile ma!!!!!!. Ora sono in studio e spero tanto in un consiglio su cosa devo fare per eliminare pastiglie gocce e quant’altro. Vada come vada chiedo un consiglio anche due righe non chiedo e non pretendo tanto. Ringrazio a prescindere da risposta o meno augurandomi comunque di essere ascoltata anche se queste righe non fanno sentire la mia voce immaginate come può essere perché tutto ciò che ho detto oggi è sempre stato mio.Con questo vi porgo i miei cordiali e sentiti saluti augurando a tutti voi un lavoro ricco di soddisfazioni e tanta tanta tanta SALUTE.
Risposta del medico
Specialista in Psicoterapia
Gentile utente, immagino solo lontanamente ciò che può aver passato, ma vorrei soffermarmi su una cosa importante: nel bene o nel male non si può più tornare indietro nel tempo, e angosciarsi per eventi passati non aiuta a vivere meglio il presente. Il nodo della questione credo si trovi in due sue affermazioni: 1) devo assolutamente star bene per gli altri 2) (malgrado le crisi precedenti , ndr) voglio uscire dal farmaco. Sulla prima affermazione la invito alla cautela: quando "gli altri" smettono di esserci, o non si pognono come noi vorremmo, *non deve* venir meno il nostro star bene. Cominci a lavorare per stare bene per se stessa. Sul discorso dei farmaci le dico la mia opinione: se uno psichiatra le ha prescritto quei farmaci, lo ha fatto come "risposta" a una sintomatologia di una certa rilevanza. abbandonare i farmaci s restare "scoperti", mi creda, senza un supporto professionale non è una buona idea. Ecco acuni consigli flash: 1) vada, se non lo sta gia facendo, da uno psichiatra e racconti come sta adesso. Tenga conto che una terapia lasciata al suo destino per lungo tempo può dare effetti negativi, pertanto è necessario una rivalutazione della terapia farmacologica periodica. 2) Si affidi ad uno psicoterapeuta (diverso dal precedente) che la possa aiutare a gestire le sue difficoltà, e, una volta raggiunto un certo grado di benessere, a diminuire i farmaci. Le faccio i miei migliori auguri di tanta felicità. Dr. Delogu
Risposto il: 19 Gennaio 2010