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Esperto Risponde

DOC o disturbo ossessivo compulsivo

Salve cari dottori, vi scrivo dalla Sardegna, perché putroppo per me nessuno ha mai detto chiaramente cosa ho. Sono disperato! Tutto ebbe inizio penso con un piccolo furto quando su per giù avevo 6 anni. Rubai una piccola pala meccanica ad un mio vicino. Tornai in dietro per restuirla ma non la feci. Forse la prima compulsione? A 8/9 anni giocavo con un amichetto in campagna d'estate. Un giorno mentre giocavamo si spoglia e poi invita anche me a farlo. Ci toccavamo i membri senza baci ecc. Però avevo l'erezione. Poi dopo alcuni giorni viene dietro di me e disse che praticamente mi voleva penetrare. A me l'idea non piaceva e non piace neanche adesso. Anche se quando guardo i porno a volte a dir il vero mi piace guardare i trans e mi arrapa. Ma i video normali gay non mi piacciono. Io penso sempre alle ragazze anche se ne ho avute poche, perché ancora oggi a 40 anni ho questo tarlo: e se sono gay? 

A volte non mi sento di essere all'altezza con delle ragazze formose e allora non ci provo. Passano gli anni e nel 92 m'innamorai di una ragazza a prima vista. Volavo 3 metri da terra. Ma purtroppo lei non era innamorata e non mi corrispondeva. Passai un'estate bellissima. Poi a Novembre la vidi che si baciava con quello che sarebbe diventato suo marito. In quel momento ero sconvolto e caddi a terra inciampando. Andai a casa e iniziai a piangere. Iniziò un po' di ansia e nervoso. Arriva poi il capodanno 93 e per la tristezza dell'amore perduto (mai avuto) ero ansioso e a tavola di poco vomito (paura che mi succeda anche adesso) per questo evito cerimonie ecc a volte.
Passa quasi tutto il 93 e a Settembre mi comprai un videoregistratore e guardai un film porno e mi masturbai 5 volte. La sera esco ma ero nervoso. Avevo 17 anni. La sera con amici ci rincorre un cane e dallo spavento vomita. Da quel momento la mia vita è cambiata per sempre. Ero sempre a vomitare, poi avevo paura degli spazi aperti e di tutto. Pensavo che tutto fosse animato, alberi, sassi, il vento tutto.
Poi nel 94 inizio con gli ansiolitici, e tutto è andato bene per un paio di anni. Poi iniziano ancora le paure, dei pulman delle auto delle macchine ecc. Un giorno vado ad un Matrimonio e già prima di arrivare avevo paura delle posate. Poi un giorno viene mia madre a lavoro e mentre la guardavo ho pensato che potevo ucciderla. Tornai a casa disperato sconvolto! Entrai in bagno e vomito all'infinito. Non mi davo pace. Sono stato male per settimane.

Una volta sono andato a caccia con mio padre e sparai qualche colpo. C'erano delle altre persone con noi e avevo paura che potessi aver ucciso qualcuno per sbaglio. Ma per fortuna non fu così. Un'altra volta pensavo a mio cugino ed a un certo punto mi ricordo che da piccolino aveva avuto la meningite. Inizia lo sconforto e la paura che mi potesse contagiare. Ancora in bagno. La sera stessa neanche a farlo apposta arriva a casa mia per caso. Mi passò tutto. Non l'ho ricordato per anni. In quel periodo avevo ossessione di essere pazzo e paura di loro. Quando andavo a Sassari pensavo che tutti i Sassaresi e perfino l'aria era contaminata.
Arrivo a Natale 2003 e il medico mi diminuisce gli ansiolitici giustamente. Entro in depressione e mi portano da un neurologo. Mi dà il seriopin e anche ansiolitici. Trascorre altro tempo, nel 2008 ho un incidente con la moto e mi spaventai tanto. Mi portano da uno specialista che mi diede 2 pastiglie di Solian200 e una di seroquel e 2 pastiglie da 2,5 di control ma mi toglie il sereopin tutto d'un botto. Passai gli ultimi 20 giorni felice e senza problemi. Poi dopo la seconda visita gli dissi che a volte la sera mi usciva qualche lacrima. Mi diede 5 goccia di enctat. La mattina vado a lavoro e li prendo. Appena presi, inizio a vomitare e tremori, non dormivo non mangiavo non dormivo. Vado ancora dal neurologo della prima volta e mi daàl'enctat 2 compresse da 5 e ansiolitici, ma nulla, era crisi nera. Dopo vari mesi senza vivere la vita ricomincia.

Arriva Dicembre e via con la paura del Natale che potessi star male. Vado al CIM e la dottoressa mi cala gli antidepressivi a mezza pastiglia e mi diminuisce anche gli ansiolitici. Passa Natale e arrivo a Marzo 2010. Ero un po' giù, e vado dal mio medico di famiglia che mi da l'iperico. Stavo bene. Intanto al cim mi danno il prozac. Avevo voglia di fare e uscire. Poi dopo alcuni mesi però l'ansia era sempre più forte e non potevo fare a meno degli ansiolitici.
A ottobre vado al cim e gli dico che avevo paura degli escavatori delle macchine ecc mi danno (il rivotril) ma non mi fece niente. Intanto sviluppo delle ossessioni (rasarmi i capelli e la barba ogni sera, così per mesi). Intanto il mio medico di famiglia mi disse che dovevo sospendere gli antidepressivi. Iniziano idee ancora di far male ai miei o quando uscivo immaginavo di far del male a tutti. Avevo paura dei malati di far del male ai bambini o di abusarne sessualmente, paura di mangiare i detersivi o di essere cannibale o paura di essi. Non potevo uscire che pensavo di poter mangiare qualcuno o uccidere, non riuscivo più a lavorare. Paura del mio cagnolino un piccolo york shire.
Mi affido del tutto al medico di famiglia, che mi dà ancora l'enctat e che grazie a delle analisi sa che sono carente di acido folico. Ma le paure non passano. Avevo di nuovo paura di mio cugino ecc. Poi un paio di anni di tranquillità, poi arriva il 2016 e un nostro cliente viene colto da ischemia cerebrale. Da lì paura ancora dei malati e di prendere i suoi soli, di comprare cose con i suoi soldi e con quelli di alcuni clienti che hanno parenti morti o malati.

Arriva Ottobre 2016 e il medico mi dà il gabbamentin. 900 ml al giorno. Non riuscivo più a dormire e poi tornano le ossessioni che non sono mai andate via ma le più prepotenti sono 3: cannibali, di uccidere e di contagio. Arrivo a quest'anno e finalmente vado ad un pranzo con molte persone ma mentre mangiavo ho iniziato a pensare, mio cugino uno ha l'asma, uno ha il cugino frate, mio nipote è cardiopatico ecc non ho avuto paura ma ero triste perché non riuscivo a godermi in serenità invece di pensare alle malattie degli altri. (Il vero malato sono io)

Una notte non riuscivo a dormire e allora ho fatti lo sbaglio di digitare ossessioni Cannibali; non vorrei mai averlo fatto. Ho trovato anche 2 ragazzi, uno e una, che come me hanno queste ossessioni. Ma Ahime ho trovato anche il cannibale Giapponese che ha detto una frase schifosa sulla persona che ha mangiato. Una cosa così schifosa che mi fa stare male e vomitare. Non me lo levo dalla mente. Poi ho letto di vari cannibali, uno o più nella pianura Padana, altri che in carcere hanno smembrato un compagno di cella sia in continente che qua in Sardegna, poi ho visto che c'è stato un cannibale in Germania, uno in Russia e anche nel carcere di Badde Carro appunto in Sardegna, poi sono uscito schifato. Poi ho iniziato a pensare in modo guasto che noi sardi o i tedeschi ecc potessimo essere cannibali. Purtroppo per me anche se dico e so che non é vero, il mio cervello dice il contrario. Ho lavorato per tedeschi quest'anno e ho paura di comprare vestiti ecc con i soldi dei tedeschi. Non sono cannibali come non lo siamo noi sardi, allora perché ho questi dubbi? Devo ripeterlo in continuazione nella mia mente. (Psicotico?)

Poi siccome ho letto quell'articolo schifoso penso di essere maledetto e che potrei contagiare i miei perché faccio la doccia o mangio o faccio il bagno in mare con loro, e quindi possano essere maledetti anche loro (nessuno di noi é maledetto!) Però il mio cervello non ragiona e pensa che siamo madeletti e che quindi dovrei farli male (mi taglio le mani meglio) poi in questi giorni ascoltavo una canzone scherzosa che si chiama l'asino legato a salsiccia. Poi questa canzone è diventata un dramma, la mia mente ha iniziato a pensare alle salsicce e su Face c'era la foto di un mio caro. E quando penso a lui penso alla salsiccia cruda e via di nuovo a vomitare. Stavo prendendo la grifoni e contiene caffeina. E io oltre al Doc sono sensibile alla caffeina. Piscotico, doc, nevrosi fobica ossessiva, e che altro? Aiuto

Risposta del medico
Dr. Emanuele De Vietro
Dr. Emanuele De Vietro
Specialista in Psicologia e Psicoterapia e Psicologia ad indirizzo medico

Il disturbo ossessivo compulsivo o DOC, come ormai gli stessi pazienti usano affettuosamente chiamarlo, quasi fosse un cagnolino che si aggira dispettoso per casa, è una vera piaga sociale per due motivi: la sua incidenza elevata (un milione di Italiani) è addirittura sottostimata perché i pazienti da un lato si vergognano di confessarlo anche alle persone care, dall’altro non sanno che esiste un approccio terapeutico, appunto quello cognitivo comportamentale più efficace dei farmaci e che consente una migliore qualità di vita quando non è del tutto risolutivo. Inoltre gli ossessivi, e lo dico per esperienza personale, tribolano enormemente al punto da desiderare di essere psicotici e perdere definitivamente la ragione (il che non è vero neppure per gli invidiati psicotici che non se ne stanno affatto a godersi un bel mondo di loro invenzione). Infatti sono assediati da pensieri e impulsi che li tormentano in continuazione e li accompagnano sempre non essendo dunque possibile risolvere con il semplice evitamento delle situazioni temute come nel panico perché il mostro è dentro di loro.

Contemporaneamente sono però assolutamente lucidamente consapevoli dell’assurdità dei loro pensieri e ciò genera paura per gli esiti possibili, tristezza per le limitazioni drammatiche che vivono e l’autosvalutazione, vergogna che li porta ad isolarsi. Non credo sia un caso che nei Vangeli i matti più matti di tutti erano chiamati ossessi anche se, occorre precisarlo, ancora la sequenza dei DSM non aveva definito bene i confini.
Quando si dice DOC si intendono due cose: un funzionamento ossessivo orientato all’impossibile compito della ricerca della certezza assoluta che genera una cascata di dubbi senza fine e che sembra abbia ispirato il Magnifico che aveva lo studio vicino a piazza Duomo quando scriveva ‘di doman non c’è certezza‘. Tale funzionamento a mio parere presente nel DOC si estende anche al di fuori ed è presente ogni qual volta la posta in ballo in caso di errore è considerata elevatissima o irrinunciabile. Lo ritroviamo dunque anche in altri disturbi d’ansia accomunati dalla percezione della minaccia esterna ed interna (l’ansia stessa) ad uno scopo importante.
La seconda è il tentativo disperato di evitare la colpa che per esperienze infantili è giudicata intollerabile e foriera di ostracismo: la trappola si chiude quando gli stessi sintomi (ossessioni e compulsioni) diventano a loro volta motivo di colpa e ostracismo. Data la complessità del problema, le consiglio uno Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale che la condurà ad affrontare la "paura dei suoi pensieri", e a farle capire che pensare non porta necessariamente a una qualche azione, le quali invece che richiedono una scelta precisa e articolata, maturata negli anni come nell'orientamento sessuale. Saluti

Risposto il: 16 Giugno 2017