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Steatosi epatica, iperferritinemia e alterazioni metaboliche da farmaci

Sono un uomo di 37 anni, altezza 183 cm, peso 100 kg, sono microcitemico (emoglobina a 11). A seguito di una terapia antidepressiva con Anafranil, Solian, Seroquel, Gabapentin e Rivotril, sono aumentato notevolmente di peso (15 kg in un anno e mezzo, partendo già da una condizione di moderato sovrappeso, 86 Kg, ma ora sono "tecnicamente" obeso).
Gli esami del sangue (luglio 2015, dicembre 2015, gennaio 2016) hanno riscontrato iperferritinemia (700), moderata alterazione del profilo lipidico, GPT lievemente aumentata (GOT e Gamma-Gt nella norma, LDH, VES e protidogramma nella norma).
Lo psichiatra ha attribuito il rialzo delle transaminasi alle benzodiazepine assunte per molto tempo, e ha ricondotto lo stato dismetabolico alla quetiapina (Seroquel).
Ho eseguito ecografia addominale che ha riscontrato steatosi epatica. Sono in cura presso un ematologo che tende a escludere l'emocromatosi (sideremia e transferrina sono nella norma), ma che comunque mi farà effettuare, per sicurezza, i test genetici (in particolare per escludere quella di tipo 4).
Va detto che eseguo da sempre il controllo della ferritina, ogni anno, e i valori, prima della terapia antidepressiva, sono sempre stati nei limiti, con qualche caso di moderato aumento attribuito dagli ematologi alla microcitemia. Devo ora consultare un epatologo.
Temo molto la possibilità che mi prescriva una biopsia epatica per escludere la steatoepatite non alcoolica. Secondo voi, nel mio caso, qual è l'ier diagnostico-terapeutico più adeguato? Grazie.
Risposta del medico
Penso che la biopsia epatica non sia indispensabile. Potrebbe eseguire un esame strumentale non invasivo quale il Fibroscan.
Risposto il: 08 Febbraio 2016