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Studiare il problema prima della gravidanza

Egregi Dottori,
sono Mary, ho 38 anni e sono alla mia prima gravidanza (attualmente sono entrata al quinto mese). Soffro dall'adolescenza di tachicardia parossistica sopraventricolare (si suppone perché mai monitorata) a 180 bpm circa e che si origina sempre da un extrasistole e sempre con un extrasistole si conclude (la durata totale di tali episodi varia dai 15 ai 40 minuti per circa due o tre episodi l'anno.
Ora che aspetto un bambino mi sono accorta che il battito del mio cuore è sicuramente più ballerino del solito (specialmente in posizione supina e dopo i pasti), ho extrasistoli spesso anche se, fortunatamente, non si è ancora instaurata una vera e propria palpitazione. Vorrei sapere da Voi qual'è l'andamento di tale patologia in gravidanza, se tenderà ad un peggioramento con l'andare dei mesi e cosa posso fare per evitare o alleviare i disturbi (si possono prendere i farmaci?). Inoltre, nel caso in cui si verifichi il tanto temuto attacco di tachicardia parossistica a 180 bpm cosa mi consigliate di fare?
Vi ringrazio anticipatamente per i consigli che vogliate darmi e Vi saluto cordialmente.
Mary
Risposta del medico
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Sarebbe stato piu’ opportuno studiare questa tachicardia prima della gravidanza perche’ oggi sono disponibili delle tecniche che permettono di eliminare completamente l’aritmia senza la necessita’ di assumere piu’ farmaci. Attualmente al quinto mese di gravidanza puo’ succedere che il suo ritmo cardiaco diventi lievemente piu’ accelerato (80-90 fino a 100-110 bpm) con la presenza di extrasistoli che invece sono del tutto benigne. Non si puo’ escludere che si presenti qualche episodio di TPSV a fc 180/min nel corso della gravidanza. Probabilmente sara’ sufficiente imparare alcune manovre come il massaggio del seno carotideo per interromperle, evitando i farmaci. Qualora si dimostrassero molto resistenti e frequenti bisognera’ considerare per forza in accordo con il ginecologo una terapia farmacologica.
Risposto il: 23 Marzo 2007