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Trombosi retinica

In seguito ad occlusione di ramo dell’arteria centrale della retina dell’occhio destro, è stata eseguita, il 27.04.2006, una risonanza magnetica nucleare per lo studio dei vasi del collo e dell’encefalo, che ha individuato a destra, a livello dell’arteria carotide interna a 5 cm dall’origine, dopo tratto tortuoso e di calibro ridotto, dilatazione aneurismatica fusiforme di cm 1,5 con tratto efferente di 2 cm stenotico, con pareti irregolari e, a monte di questo, occlusione completa.
La tomografia assiale computerizzata eseguita il 20.07.2006, ha evidenziato l’ostruzione della carotide interna destra dall’origine.
Si chiedono informazioni sulle possibilità di trattamento della patologia.

Distinti saluti.
Risposta del medico
Dr. Maurizio Fabrizi
Dr. Maurizio Fabrizi
La occlusione della arteria centrale della retina (O.A.C.R.), o di uno dei suoi rami, è dovuta, in genere, ad un embolo che si stacca da una placca aterosclerotica, situata a livello della arteria carotide, che può restringere il lume (stenosi) fino alla occlusione completa (trombosi). Un ruolo possono giocarlo eventuali cardiopatie, ipertensione arteriosa, diabete, coagulopatie, iperomocisteinemia, aumento della pressione “distrettuale” oculare dovuta a traumi, tumori, endocrinopatie, elevato livello dei marcatori dell’infiammazione (Proteina C reattiva, etc.). Qualora l’embolo non ostruisce l’A.C.R. ma uno dei suoi rami, cioè l’arteria retinica sup o inf., o una delle ulteriori ramificazioni, il territorio ischemico avrà dimensioni minori e minori saranno i deficit visivi. La O.A.C.R., in genere monolaterale, è un evento più raro rispetto alla occlusione della vena centrale della retina, più grave e a prognosi più sfavorevole rispetto a quest’ultima. Il deficit improvviso della vista di un occhio (da 30 sec. A 10 min.) dovuto a O.A.C.R. è uno dei sintomi più frequenti di T.I.A. che può individuare in tempo condizioni di alto rischinella genesi di lesioni ischemiche sia retiniche che cerebrali permanenti. La terapia medica si pone l’obiettivo di disgregare l’embolo e prevenire l’aggregazione piastrinica e contrastare la formazioni di placche aterosclerotiche. Il trattamento chirurgico ( o di neuroradiologia interventistica) delle stenosi carotidee è indicato dopo un iter diagnostico che prevede Angio-TA.C. , Angio-RM, studio agiografico dei vasi del collo e cerebrali, studio emodinamico (EcocolorDoppler) con valutazione dei circoli di compenso e della riserva cerebrovascolare e viene indicato in una ottica di prevenzione. Le consiglio pertanto di recarsi presso un Centro che abbia una consolidata esperienza multidisciplinare nella diagnosi e trattamento delle malattie cerebrovascolari. L’Ospedale A.Cardarelli di Napoli è tra questi.
Risposto il: 30 Gennaio 2007