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Esperto Risponde

Uso prolngato del VECTIBIX

Gentili Dottori, vorrei ricevere un parere circa l'uso del farmaco VECTIBIX nel caso della situazione che adesso andrò ad esporre.
Sono un ragazzo di 33 anni, normopeso, non fumo e non ho patologie particolari almeno fino al maggio 2015. In quel mese eseguo una colonscopia a causa di sanguinamenti rettali saltuari dal mese di novembre 2014 ed episodi di stipsi e difficoltà ad evacuare.
In corso di colonscopia mi viene cosi diagnostico un adenocarcinoma del sigma, vengo operato pochi giorni dopo e viene rimosso il tratto interessato con un margine di resezione abbastanza ampio tramite anastomosi colorettale. Eseguo due giorni prima dell'intervento TAC con mdc che evidenzia due lesioni nel lobo sx del fegato di 6,5cm e 7,5 cm, inoperabili e, per questo, a giugno 2015, viene impiantato il port e ad un mese dall'intervento inizio chemioterapia con folfox vectibix ogni 12 gg (l'analisi mutazionale del genere n-ras e k-ras era non mutato).
L'esame istologico del reperto mostrava sierosa indenne e 9 dei 14 linfonodi rimossi contaminati). Da giugno a settembre 2015 eseguo in tutto 6 cicli secondo lo schema citato sopra senza particolari effetti collaterali a parte spossatezza e dermatite.
I marker cea e ca 19-9 inizialmente elevati, mostrano un trend in discesa. Non ho mai mostrato leucopenia o anemia tali da rinviare il ciclo. A settembre eseguo tac di controllo che evidenzia che le metastasi epatiche si sono ridotte del 50% e sono adesso operabili. Dopo un mese dalla fine della chemio, ad ottobre 2015 eseguo epatectomia sx e colecistectomia e in corso di intervento l'eco intraoperatoria non mostra altre lesioni nel restante lobo dx.
Mi riprendo perfettamente dall'intervento e la tac eseguita dopo un mese non evidenzia nulla di patologico. Attualmente sono quindi libero da malattia.
La funzionalità epatica è assolutamente nella norma e i valori di cea e ca 19-9 sono rientrati nei limiti.
In seguito a consulto oncologico mi viene detto che non esistono delle univoche linee guida sul da farsi nella mia specifica situazione pertanto mi viene consigliato di effettuare altri 6 cicli con lo stesso schema ovvero folfox vectibix ogni 12 gg che inizio a Novembre 2015.
Sono attualmente al 3° ciclo e non ho avuto alcun problema: marker nella norma, niente leucopenia nè anemia, funzionalità epatica e renale nella norma, nessun squilibrio elettrolitico. Si presenta al termine del ciclo solo spossatezza e la dermatite lieve.
Durante l'ultimo consulto oncologico mi è stato preannunciato che al termine dei cicli di chemio (rimangono gli ultimi 3 cicli, dovrei terminare a gennaio 2016) eseguirò una tac di controllo ovviamente.
Mi è stato detto che anche in questo caso non esistono degli studi su cui basarsi nel mio caso, ovvero se continuare o meno la terapia e in che modo.
Pertanto mi è stato consigliato dall'oncologo dopo la tac di continuare solamente il vectibix in monoterapia fino a data da destinarsi.
La mia domanda pertanto è questa: secondo voi è possibile continuare con questo farmaco (superando quindi i 12 cicli) e fino a quando? e in caso di risposta affermativa quali i pro e quali i contro di tale decisione? Quali potrebbero essere le altre chances? Potrei sviluppare tossicità e provocare danni al fegato con l'andare del tempo? Ci sono controindicazioni al prolungato uso di questo farmaco? Quali potrebbero essere le altre chances?
RingraziandoVi per la cortese attenzione porgo distinti saluti
Risposta del medico
Specialista in Chirurgia generale e Oncologia
Buonasera, penso che tutto dipenda dalla pet, ma sarebbe meglio non superare i 12 cicli.
cordiali saluti
Risposto il: 16 Marzo 2016