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Esperto Risponde

Uso sostanze stupefacenti

Salve,
visto che non l'ho ancora fatto colgo l'occasione per presentarmi. Sono un ventiduenne studente. Ho la sindrome di Marfan e quindi mi sono operato al cristallino (ora ne ho un pajo artificiali) ed ho un prolasso "moderato" della valvola mitrale. Di seguito riporto il risultato dell'ultimo ecocardiogramma color-doppler che ho fatto:
"Ingrandimento ventricolare sinistro per sovraccarico di volume (insufficienza valvolare mitralica di grado moderato da prolasso di entrambi i lembi). Si evidenzia calcificazione estesa ala maggior parte dell'anulus mitralico..." nessuna ipertenzione polmonare nessun problema all'aorta. [VSx DTD 64 / VSx DTS 42]
Nel precedente eco. dell'anno scorso la diagnosi riportava un'insuffieicenza "lieve-moderata" [VSx DTD 56 / VSx DTS 40].
Vorrei conoscere i rischi relativi considerato che per il momento non prendo nessun farmaco. Sporadicamente però, negli scorsi 4-5 anni non ho condotto una vita esattamente salutare: non mi sono preoccupato della mia disfunzione mitralica visto che mi veniva riferito che è una cosa abbastanza comune etc. ho fatto come se nulla fosse assumendo sporadicamente (ogni tre settimane circa) sostanze psicotrope varie (più frequenti: cannabis, MDMA, anfetamina [speed], ketamina; meno frequenti: oppio, lsd) una o piu per volta. L'assunzione delle suddette sostanze l'ho sempre limitata a serate (piu o meno lunghe): poche ore, comunque, divise da 3 settimane (in media). Inoltre l'anno scorso ho subito due interventi (agli occhi) con conseguenti anestesie totali. Vi chiedo per favore di mettere da parte la retorica e dare pareri clinici sui rischi che ho corso (e in cui ancora potrei incorrere nell'assunzione delle suddette sostanze) e se, e in che modo, queste abbiano potuto gravare sui valori riscontrati nell'ultimo eco.
Vorrei sapere inoltre se l'assunzione di farmaci atti a ridurre la pressione sanguigna sia limitata nel tempo o una volta cominciata debba continuare per tutta la vita.
Grazie in anticipo
Risposta del medico
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L’uso di sostanze stupefacenti ha effetti sfavorevoli anche sull’apparato cardiovascolare ( aumento della frequenza e del consumo di ossigeno del Cuore, aritmie , aumento della pressione arteriosa e delle resistenze che il cuore deve superare etc.). Un cuore con alterazioni strutturali, come nel Suo caso, sopporta male queste sollecitazioni , potendo esitare un peggioramento delle aterazioni suddette.
La terapia antiipertensiva è quasi sempre una terapia cronica poiché cronica è la malattia.
Risposto il: 23 Gennaio 2007