Lo stress è indubbiamente uno dei grandi mali del secolo. Un male che colpisce la sfera emotiva, psichica e fisica e ha ripercussioni su molti aspetti della vita di una persona, soprattutto se si manifesta sul luogo di lavoro.
Secondo i dati più recenti presentati dall’Osservatorio Nazionale per la salute della Donna (ONDA), che ha condotto un’indagine in collaborazione con dipartimento di Neuroscienze dell'Ospedale Fatebenefratelli di Milano, circa nove milioni di italiani convivono con lo Stress da lavoro (soprattutto le donne che sarebbero il doppio degli uomini) e nove persone su dieci soffrono di problemi psichici e di disturbi vari a partire dall’
Come prevenire lo stress sul lavoro e arginarne gli effetti? Sono numerose le ricerche scientifiche che si sono poste queste domane e hanno tentato di offrire strategie efficaci per gestire lo stress al lavoro.
Vediamo qualche dato.
Oggi, un’azienda che non sostiene un piano, una metodologia per motivare i lavoratori, un’azienda che non trasmette informazioni, che non ottimizza il sistema di gestione e di organizzazione del lavoro è un’azienda con un’alta probabilità di generare stress lavoro- correlato ai propri dipendenti.
Diventa quindi importante come ogni datore di lavoro, manager, dirigente, preposto, lavoratore, e tutte le figure aziendali nelle diverse realtà lavorative acquisiscano oltre che la conoscenza del quadro legislativo di riferimento (D.Lgs. 81/08 e s.m.i.), anche gli aspetti sociologici relativi ai fattori di rischio, le tecniche di comunicazione e di relazione interpersonali, la percezione dello stress dei lavoratori, il rapporto tra stress e organizzazione lavorativa, le misure da adottare.
Sono ormai assodati gli effetti negativi sulla salute che lo stress produce a livello neurovegetativo, neuroendocrino, immunitario. A titolo di esempio estremo, basti pensare alle migliaia di lavoratori che ogni anno muoiono in Giappone per 'Karoshi', ovvero decesso per troppo lavoro stressante.
Secondo l’Agenzia Europea per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro (EU-OSHA), tra le cause più comuni di stress, si rilevano: contratti precari in ambito di lavoro instabile, sensazione di insicurezza del posto di lavoro, lavoro eccessivo, elevato coinvolgimento emotivo sul lavoro, scarso equilibrio tra vita privata e lavoro, scarso coinvolgimento nei processi decisionali che riguardano i lavoratori e mancanza di influenza sul modo in cui il lavoro viene svolto, richieste contrastanti e mancanza di chiarezza sui ruoli, comunicazione inefficace, mancanza di sostegno da parte dei colleghi o dei superiori, molestie psicologiche e sessuali.
In tema di rischi psicosociali, dalle linee guida pubblicate dall’INAIL, nella valutazione e gestione dello stress lavoro-correlato, ormai un obbligo sanzionato per tutte le tipologie di aziende, gli elementi e le misure da considerare sono rappresentati da:
L’adozione di provvedimenti per la gestione delle cause dello stress lavoro-correlato rende possibile prevenire o, quanto meno, ridurre l’impatto che tale rischio può avere sui lavoratori e sull’azienda anche in termini di produttività.
Occorre un approccio complessivo di cultura della prevenzione che porti alla consapevolezza che anche la prevenzione del rischio da stress lavoro-correlato, così come quella degli altri rischi, è, prima che un obbligo normativo, soprattutto un investimento per l’azienda e per i suoi lavoratori.