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Endoscopia capsulare: che cos'è e come viene eseguita
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Endoscopia capsulare: che cos'è e come viene eseguita

L'endoscopia capsulare utilizza una piccola capsula e una microvideocamera per analizzare le patologie a carico dell'intestino tenue.
In questo articolo:

Che cos'è l'endoscopia capsulare

L'endoscopia capsulare è un esame diagnostico utilizzato soprattutto per l'analisi delle patologie a carico dell'intestino tenue.

Quando eseguire l'endoscopia capsulare 

L'Endoscopia capsulare si impiega nei casi di sanguinamento gastrointestinale d'origine ignota (in quei casi, cioè, in cui gastroscopia e Colonscopia hanno già dato esito negativo), malattia celiaca, Morbo di Crohn, anomia sideropenica e patologie tumorali.

Come viene eseguita l'endoscopia capsulare

L'endoscopia capsulare viene effettuata utilizzando una piccola capsula (delle dimensioni di una normale compressa) che monta una microvideocamera: la capsula viene ingerita dal paziente, percorre il tratto gastroinestinale registrando e trasmettendo le immagini su un registratore esterno (messo in una cintura indossata dal paziente); il registratore trasmette poi le immagini ricevute a un computer, che le rielabora e produce un video completo del percorso della capsula. La capsula viene poi espulsa con le feci e non è riutilizzabile.

Come prepararsi all'endoscopia capsulare

Prima di sottoporsi a Endoscopia capsulare, il paziente deve eseguire una pulizia intestinale ed essere a digiuno da almeno 12 ore. L'esame non arreca fastidio e dura in media 8 ore, durante le quali il paziente può continuare le sue attività quotidiane (dopo 4 ore può anche fare uno spuntino). Non è quindi necessario il ricovero in ospedale.

Data ultimo aggiornamento: 14 Ottobre 2019