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Bellezza: il chirurgo, 'ritocchi per lui ancora una nicchia, ecco perché'

Roma, 3 dic. (Adnkronos Salute) - Sono due i 'freni' al ritocco per lui. "Bisogna dirlo: il rapporto con sangue e dolore non è ottimale; non è un caso
Roma, 3 dic. (Adnkronos Salute) - Sono due i 'freni' al ritocco per lui. "Bisogna dirlo: il rapporto con sangue e dolore non è ottimale; non è un caso che nel totale degli interventi estetici l'uomo si limiti a una fetta di circa il 9%". Lo afferma all'Adnkronos Salute Pierfrancesco Cirillo, chirurgo plastico e presidente di Aicpe (Associazione italiana chirurghi plastici estetici), commentando le ultime stime dell'Osservatorio Aicpe sulle procedure di chirurgia plastica e medicina estetica effettuate in Italia nel 2018.
Se la rinoplastica resta l'intervento più richiesto dagli uomini, con il tempo sono aumentate le domande di quanti puntano a ringiovanire lo sguardo o rimodellare l'addome. "Bisogna poi considerare le peculiarità del mondo omosessuale: se nel caso delle pazienti trans - precisa Cirillo - la richiesta è di una femminilizzazione estrema, nel caso di un paziente gay non è sempre semplice trovare la quadra. In genere si cerca una forte mascolinizzazione, ecco perché talvolta la visita finisce per durare più del trattamento". Per evitare delusioni, o risultati indesiderati, "è fondamentale dialogare e comprendere i desideri del paziente", conclude.
Ultimo aggiornamento: 03 Dicembre 2019
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