Esiste un’indole che spinge al tradimento o alla fedeltà? E’ possibile individuare una radice genetica del tradimento? Domande curiose che sono diventate oggetto di indagine scientifica da parte di alcuni studi, anche perché la fedeltà sessuale sarebbe, per alcuni, una sorta di conquista sociale e non una predisposizione dell’essere umano. Le scimmie e gran parte dei mammiferi non sono affatto monogami, un comportamento, quello ella promiscuità sessuale, che avrebbe ragioni evoluzionistiche e mirerebbe a garantire la riproduzione della specie.
L’argomento è estremamente interessante e se ne sta discutendo in questi giorni a Vienna dove molti psichiatri si sono riuniti in occasione del congresso dell'Associazione europea di psichiatria (EPA).
E allora vediamo quali sono le ultime novità in fatto di “genetica del tradimento”.
Lo psichiatra statunitense Richard Balon, intervenuto in una sessione interamente dedicata a questo tema, ha spiegato che alcuni studi recenti mostrano che possano esserci alcuni individui geneticamente predisposti alla fedeltà o all’infedeltà.
E’ il caso di uno studio finlandese condotto su coppie di gemelli dal quale è emerso che una precisa variante genetica era associata ad una maggiore predisposizione ad essere infedeli.
Gli esperti precisano che si tratta di una inclinazione genetica che viene comunque modulata ed influenzata dall’azione di numerosi ormoni, come la dopamina (l’Ormone del piacere) e l’ossitocina (l’Ormone della gravidanza e della creazione dei legami affettivi).
Questo tipo di conclusioni non intendono, naturalmente, offrire strumenti per giustificare l’infedeltà o il tradimento sessuale, ma certamente impongono una riflessione più ampia su quanto l’inclinazione al tradimento sia influenzata da un mix di geni, equilibri ormonali e fattori sociali, culturali e religiosi.