Roma, 10 giu. (Adnkronos Salute) - L'asma grave condiziona fortemente la vita di chi ne soffre. Il 96% dei pazienti ritiene importante l'impatto sulla propria quotidianità, con limiti soprattutto nel lavoro e nella vita sociale, secondo una ricerca condotta da Doxa Pharma per Sanofi, la prima ampia e specifica sui pazienti con asma grave, i cui dati sono stati presentati oggi webinar "Asma così grave da togliere il fiato", dedicato ai diversi aspetti dell’asma grave con infiammazione di tipo 2, le sue complicanze e l’impatto sulla qualità di vita del paziente, adulto e adolescente.
L'indagine rileva che il 69% del campione afferma di dover rinunciare allo sport almeno una volta al mese, il 65% di assentarsi dal lavoro almeno qualche giorno al mese e l’85% di avere un impatto negativo sulla performance lavorativa, a causa dello scarso riposo notturno per via dei sintomi (per il 44%). Mentre il 59% la ritiene fonte di stress, motivazione per cui 1 paziente su 2 sceglie di non frequentare luoghi affollati. Tutto questo si accompagna a sentimenti di frustrazione e depressione nel 50% del campione.
Le preoccupazioni e le limitazioni di chi vive con asma grave toccano in modo trasversale tutte le età e non risparmiano neanche i più giovani. Anzi. Sono infatti i più giovani a vivere l’asma grave con maggiore disagio, percependo, nel 53% dei casi, una sensazione di impotenza nei confronti della patologia. L’asma grave condiziona considerevolmente anche la visione del futuro dei pazienti adolescenti e giovani adulti (12-24 anni), caratterizzata da una forte preoccupazione: il 70% circa riferisce il timore di un ulteriore peggioramento dell’asma, il 40% è preoccupato di dover rinunciare a occasioni e opportunità future e 1 su 3 ha paura di dover rinunciare ad amicizie e relazioni sociali. Inoltre, il 47% teme di perdere autonomia nella gestione della propria quotidianità.
"L’asma grave ha un significativo impatto sulla qualità di vita degli adolescenti che tendono a rifiutare l’idea di essere 'malati' e a nascondere la propria condizione per timore di essere allontanati dalla propria cerchia di amici o conoscenti", commenta Giorgio Piacentini, docente di Pediatria all'università di Verona e presidente nazionale della Società italiana per le malattie respiratorie infantili.
"Di conseguenza, la diagnosi e la terapia in questa fascia di età risultano più difficili, comportando un peggioramento della mortalità e della morbilità dell’asma, specie se grave. Pertanto, l’approccio a questi pazienti deve essere personalizzato, con una particolare attenzione alle loro specifiche caratteristiche emotive e psicologiche, nonché allo stile di vita e al contesto personale e familiare".
Sia per gli adulti sia per i più giovani, infine, l’impatto dell’asma grave si misura anche nel tempo da dedicare alle necessarie visite di controllo e alla somministrazione dei farmaci biologici in ospedale. Un paziente su 2 rinuncia ai propri impegni per questo motivo. Oggi, i farmaci biologici per l’asma grave cominciano ad avere la possibilità di terapia domiciliare autonoma, andando così incontro alle esigenze espresse anche dalla maggior parte dei pazienti nel sondaggio.
L'indagine rileva che il 69% del campione afferma di dover rinunciare allo sport almeno una volta al mese, il 65% di assentarsi dal lavoro almeno qualche giorno al mese e l’85% di avere un impatto negativo sulla performance lavorativa, a causa dello scarso riposo notturno per via dei sintomi (per il 44%). Mentre il 59% la ritiene fonte di stress, motivazione per cui 1 paziente su 2 sceglie di non frequentare luoghi affollati. Tutto questo si accompagna a sentimenti di frustrazione e depressione nel 50% del campione.
Le preoccupazioni e le limitazioni di chi vive con asma grave toccano in modo trasversale tutte le età e non risparmiano neanche i più giovani. Anzi. Sono infatti i più giovani a vivere l’asma grave con maggiore disagio, percependo, nel 53% dei casi, una sensazione di impotenza nei confronti della patologia. L’asma grave condiziona considerevolmente anche la visione del futuro dei pazienti adolescenti e giovani adulti (12-24 anni), caratterizzata da una forte preoccupazione: il 70% circa riferisce il timore di un ulteriore peggioramento dell’asma, il 40% è preoccupato di dover rinunciare a occasioni e opportunità future e 1 su 3 ha paura di dover rinunciare ad amicizie e relazioni sociali. Inoltre, il 47% teme di perdere autonomia nella gestione della propria quotidianità.
"L’asma grave ha un significativo impatto sulla qualità di vita degli adolescenti che tendono a rifiutare l’idea di essere 'malati' e a nascondere la propria condizione per timore di essere allontanati dalla propria cerchia di amici o conoscenti", commenta Giorgio Piacentini, docente di Pediatria all'università di Verona e presidente nazionale della Società italiana per le malattie respiratorie infantili.
"Di conseguenza, la diagnosi e la terapia in questa fascia di età risultano più difficili, comportando un peggioramento della mortalità e della morbilità dell’asma, specie se grave. Pertanto, l’approccio a questi pazienti deve essere personalizzato, con una particolare attenzione alle loro specifiche caratteristiche emotive e psicologiche, nonché allo stile di vita e al contesto personale e familiare".
Sia per gli adulti sia per i più giovani, infine, l’impatto dell’asma grave si misura anche nel tempo da dedicare alle necessarie visite di controllo e alla somministrazione dei farmaci biologici in ospedale. Un paziente su 2 rinuncia ai propri impegni per questo motivo. Oggi, i farmaci biologici per l’asma grave cominciano ad avere la possibilità di terapia domiciliare autonoma, andando così incontro alle esigenze espresse anche dalla maggior parte dei pazienti nel sondaggio.
Ultimo aggiornamento: 10 Giugno 2020
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