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Sanità: migranti, Unione medici euromediterranei dice no a 'camici spia'

Nasce alleanza anche contro tratta esseri umani e traffico organi, "20 mila minori scomparsi"
Roma, 12 ago. (AdnKronos Salute) - Un'alleanza di medici europei e dell'area mediterranea, a cui hanno già aderito 26 associazioni di professionisti, nata per contribuire ad affrontare il tema dell'immigrazione sul piano sanitario e per contrastare lo sfruttamento di esseri umani oltre al rischio del traffico d'organi. E' l'Unione medica euromediterranea, appena costituita, ma già pronta a prendere posizioni 'forti'. A partire da un 'no' netto alla proposta del governo tedesco di attenuare il segreto medico in funzione antiterrorismo.

"La lotta al terrorismo è importantissima, ma violare il segreto medico, cercare di utilizzare i medici come 'spie' sarebbe gravissimo e i danni di una perdita di fiducia nei professionisti sarebbe enorme", spiega Foad Aodi, presidente dell'Associazione medici stranieri in Italia e delle Comunità arabe nel nostro Paese, a Nizza per una serie di incontri con le associazioni francesi e le comunità arabe del territorio che, sono serviti anche alla nascita della nuova formazione.
"Con la costituzione dell'alleanza dei medici dell'area europea e mediterranea - racconta Aodi all'Adnkronos Salute - vogliamo provare a fare la nostra parte, nel nostro settore, per costruire ponti, quanto mai necessari oggi, tra i Paesi e le culture. Ma vogliamo anche dare una mano a contrastare fenomeni gravissimi, rispetto ai quali i medici non possono chiudere gli occhi. Parlo del 'mercato nero' degli esseri umani costretti a lasciare i loro Paesi e sfruttati da trafficanti di uomini. Ma parlo anche del traffico di organi di cui - denuncia Aodi - abbiamo sempre più voci. Si parla di cliniche anche in alcuni Paesi dell'Est. Non si può ignorare nemmeno che, in questi anni, di oltre 20 mila migranti minori non accompagnati si sono perse le tracce in Europa" .

All'Unione medica euromediterranea hanno già aderito 26 associazioni di "Francia, Italia, Grecia, Albania, Germania, Romania, Bulgaria, Spagna. E - elenca Aodi - abbiamo già contatti con formazioni di Giordania, Palestina, Siria Libia, Marocco, Algeria. L'alleanza è aperta a tutte le associazioni mediche che possono mettersi in contatto con me".
"Il nostro obiettivo - conclude - è anche quello di promuovere la cooperazione internazionale in campo sanitario perché questo, e ne sono convinto, è il modo migliore per togliere al terrorismo il terreno su cui si radica".
Ultimo aggiornamento: 14 Agosto 2016
3 minuti di lettura

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