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Tumori: in aumento testamenti a favore dell'Ail, 1 mln e mezzo di euro in 2018

Roma, 22 ott. (Adnkronos Salute) - Crescono gli italiani che fanno testamento a favore dell’Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il
Roma, 22 ott. (Adnkronos Salute) - Crescono gli italiani che fanno testamento a favore dell’Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma (Ail). Dal 2014 al 2018 i proventi dai lasciti solidali a favore di Ail sono passati da 398 mila euro a circa 1 milione e mezzo di euro, considerando tutte le sezioni sul territorio nazionale. Il dato è stato ricordato nel corso dell’incontro, oggi a Roma, 'Io Sottoscritto lascio in eredità il mio sogno', organizzato dall’Ail per raccontare l’importanza della scelta, attraverso le storie di chi l’ha già fatta. Un evento organizzato sotto l’egida della campagna dell’associazione #Maipiùsognispezzati, nell'anno del 50esimo anniversario Ail.
Solo nel 2018 l’associazione è stata beneficiaria di ben 9 lasciti e, nella totalità dei casi, si è trattato di donne, con un’età di circa 72 anni e residenti per lo più al Centro-Nord. Il valore economico dei lasciti ricevuti varia notevolmente: da quello di minor importo, che è stato di 4.250 euro, a quello di maggior entità di 500 mila euro, per una media di circa 66.500 euro. Anche grazie ai testamenti solidali, Ail sostiene diverse attività, in particolare di ricerca scientifica sulle malattie del sangue, per lo sviluppo di nuove terapie nel campo dei tumori ematologici: solo nel 2018, l’Associazione ha finanziato la ricerca per oltre 7 milioni di euro.
In particolare, Ail attraverso due lasciti solidali per un valore superiore a 250 mila euro - ha potuto finanziare due importanti studi sulla leucemia acuta linfoblastica. Una patologia nella quale il midollo osseo viene improvvisamente invaso da cellule leucemiche, compromettendo la normale produzione degli elementi vitali del sangue come i globuli rossi, le piastrine, e i globuli bianchi con la conseguente comparsa di problemi come anemia, aumento del rischio di emorragie o di contrarre infezioni.
"Grazie ai due lasciti abbiamo avviato due ricerche - spiega Giulio D’Alfonso, ricercatore Gimema - in corso ormai da tre un anno circa. I due studi ci hanno dato già risultati molto positivi: oltre il 90% dei pazienti e’ vivo. Si tratta di studi che coinvolgono diversi centri sul territorio nazionale e che costeranno, alla fine, oltre un milione di euro, ma i due lasciti ci hanno consentito di avviarli. E questo è molto importante".
In generale, dopo anni di difficoltà, nel nostro Paese, stanno riprendendo quota le donazioni. Il 18,8% degli italiani nel 2018 ha scelto di sostenere una causa sociale. A donare sono principalmente le donne (63% tra i donatori abituali delle associazioni) e la donazione media è di 54 euro all’anno. In merito alle cause scelte per una donazione, al primo posto troviamo la ricerca scientifica, per la quale il 62% dei donatori ha deciso di dare un sostegno economico; seguono poi le donazioni alle chiese o missioni (23%), agli aiuti umanitari d’emergenza e all’assistenza ai disabili (19%), all’ambiente (14%).
Per quanto riguarda il lascito solidale, viene riconosciuto sempre più come una donazione trasparente e affidabile ed è per questo che, negli ultimi anni, stando alle ultime indagini del Comitato testamento solidale di cui Ail è una delle associazioni promotrici, ha registrato un trend di crescita positivo arrivando a circa 1,3 milioni di persone, pari al 5% della popolazione over ’50 che ha dichiarato di aver fatto o di voler fare un testamento solidale.
E se a questi si aggiunge un ulteriore 8% che "prenderà in considerazione l’idea di fare un lascito testamentario", la platea degli italiani ultracinquantenni propensi al lascito solidale supera i 3,3 milioni di persone, il 15% in più rispetto al 2016. Inoltre, in base agli ultimi dati, si stima che 420 mila famiglie italiane sceglieranno di fare un lascito solidale entro il 2030, pari ad un incremento di circa il 23% rispetto ad oggi. Tuttavia, l’Italia continua ad essere fanalino di coda in Europa, dov’è l’Inghilterra a farla da padrona con il 49% degli inglesi.
Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre 2019
4 minuti di lettura

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