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IUD: efficacia contraccettiva dei dispositivi intrauterini

IUD: efficacia contraccettiva dei dispositivi intrauterini

Lo IUD è uno dei dispositivi più sicuri e meglio tollerati. La sua efficacia contraccettiva risulta essere superiore al 99%. Come funziona?
In questo articolo:

La spirale contraccettiva nota come IUD è uno dei dispositivi più sicuri e meglio tollerati. La sua efficacia anticoncezionale risulta essere superiore al 99%. Come funziona? L'intervista al Dr. Cesare Gentili – Ginecologo, Specialista in Anatomia patologica e Oncologia.

Che cos’è lo IUD (Intra Uterine Device)?

Lo IUD è un piccolo dispositivo in plastica a forma di T che viene inserito nell’utero. La lunghezza del braccio principale varia tra i 30 e i 33mm e quella delle braccia laterali varia tra i 28 e i 30 mm. Alla base della T sono attaccati due fili sottili.

Di cosa è fatto lo IUD?

Ci sono due tipi di IUD: in entrambi, il corpo è composto di materiale plastico (polietilene). Uno dei due tipi ha un filo di rame avvolto a spirale (da cui il nome italiano di “spirale”) attorno al braccio principale.
L’altro tipo contiene, all’interno del braccio principale, un piccolo serbatoio contenente un ormone che viene rilasciato lentamente; questo ormone, molto simile al progesterone, è chiamato Levonorgestrel; è lo stesso tipo di ormone che si trova nella maggior parte delle pillole anticoncezionali.

Recentemente, è stato introdotto uno IUD al progesterone più piccolo che differisce da quelli precedenti, oltre per le dimensioni, anche per la quantità di ormone contenuto nel serbatoio. Queste differenze comportano 2 vantaggi: sanguinamenti più brevi e meno intensi e minore incidenza di amenorrea. Le dimensione ridotte del dispositivo facilitano l’inserimento e determinano un minore fastidio. Grazie a tali proprietà, questo modello più recente è particolarmente adatto alle giovani donne, anche nullipare.

All'estremità della spirale è attaccato un sottile filo che serve al medico per rimuovere il dispositivo.

Come funziona lo IUD?

Il preciso meccanismo d’azione è sconosciuto. Sembra agire in diversi modi, prevenendo sia la fertilizzazione dell’uovo da parte dello sperma sia l’impianto dell’uovo.

Nello IUD al rame, il dispositivo, rilasciando piccole quantità di minerale, inibisce la motilità degli spermatozoi impedendo loro di raggiungere l’uovo proveniente dalle tube. Ancora per azione del rame, nella cavità uterina si crea un ambiente sfavorevole all’impianto dell’uovo.  

Nello IUD al progesterone, l’ormone modifica sia la consistenza del muco cervicale, ostacolando in tal modo il procedere dello sperma, sia la mucosa dell’endometrio, rendendola non adatta ad accogliere l’uovo.

In entrambi i casi lo IUD non sembra interrompere una gravidanza in atto all’interno della mucosa uterina. Pertanto, non è da considerare un agente abortivo.

Come viene inserito lo IUD?

L’inserimento dello IUD si effettua ambulatoriamente. Il medico inserisce uno speculum in vagina per visualizzare la cervice. Talvolta, occorre usare una pinza sulla cervice per tenere fermo il collo dell'utero. Prima di inserire lo IUD, con un uno strumento in plastica o in ferro chiamato isterometro, si determina il percorso del collo dell'utero e se ne misura la profondità.

Successivamente, si posiziona lo IUD, che riposa con le braccia chiuse dentro un tubo di plastica, all’interno dell’utero. Il tubo di plastica viene retratto permettendo allo IUD di uscire dalla custodia e di liberare le braccia che si aprono in cavità. Il tubo viene rimosso completamente lasciando in utero solo la spirale ed i fili che escono dalla cervice. I fili vengono poi tagliati a circa 2 cm dall’orificio cervicale e lasciati fuori della cervice, all'interno della vagina.

È doloroso inserire o rimuovere lo IUD?

Dipende da persona a persona. La procedura può causare al momento dell’inserimento dolori crampiformi di lieve entità. In alcuni casi il disagio può essere più marcato e può protrarsi nelle 24 ore successive. 

La rimozione dello IUD è di solito ancora più facile della sua inserzione. Viene posto uno speculum in vagina come per l’inserimento; si fa quindi trazione sui fili lasciati in vagina durante l’inserimento e si estrae delicatamente.  

Cosa succede dopo l’inserimento dello IUD?

Dopo le prime mestruazioni successive all’applicazione, è necessario un controllo per verificare che lo IUD sia ancora in sede. La certezza della corretta posizione si ha solo con un’ecografia pelvica.

Lo IUD può dare fastidio al partner?

Solitamente, la presenza dello IUD non viene percepita dal partner. Talvolta, però, l’estremità dei fili di nailon può determinare una sensazione di fastidio, dolore o, più raramente, piccole abrasioni sul pene. In questo caso è necessario tagliare ulteriormente i fili.

Quali sono gli effetti collaterali più frequenti?

Entrambi gli IUD possono causare, nei primi 3-5 mesi, sanguinamento irregolare e dolori mestruali. La quantità di sanguinamento e la lunghezza del periodo mestruale solitamente diminuiscono con il passare del tempo. Mentre con lo IUD di rame possono verificarsi piccole perdite ematiche (spotting) qualche giorno prima del ciclo mestruale, con lo IUD al progesterone il flusso mestruale diminuisce in maniera consistente. Lo IUD medicato al progesterone in alcuni rari casi può provocare effetti collaterali, riconducibili al rilascio dell’ormone: tensione mammaria, mal di testa, nausea.

Quali sono i possibili rischi dello IUD?

Generalmente, gli IUD sono molto sicuri e ben tollerati. Il rischio di malattia pelvica infiammatoria (PID) è leggermente maggiore nei primi 20 giorni dopo l'inserimento, ma con rischio complessivo basso (meno di 1 caso su 100 donne). Tale infezione, dalla vagina o dalla cervice, può diffondersi alle tube di Falloppio e causare cicatrici negli organi riproduttivi, che possono rendere più difficile una successiva gravidanza. Un altro problema che può verificarsi nello stesso periodo è l’espulsione spontanea: ciò si verifica nel 5% delle pazienti. Molto rara, fortunatamente, è la perforazione dell’utero durante l’inserimento.

Molto raramente una donna può rimanere incinta con una spirale in sede. Quando ciò si verifica vi è un rischio maggiore di gravidanza ectopica (gravidanza fuori dell'utero, ad esempio nelle tube di Falloppio).

Quanto tempo si può tenere lo IUD?

Gli IUD in rame, che contengono 330 mm² di superficie in rame, hanno dimostrato un’efficacia molto lunga: 7-8 anni. Alcuni studi parlano di un’efficacia superiore a 10 anni. Ciò significa che non c’è mai urgenza di sostituire uno IUD.

Lo IUD contenente progesterone può rimanere in sede dai 3 ai 5 anni a seconda della quantità di progesterone contenuta nel dispositivo. Entrambi i tipi di IUD possono essere rimossi in anticipo.

Quali sono i vantaggi dello IUD?

  • Una volta inserito, non si deve fare altro per prevenire la gravidanza.
  • Non interferisce con il sesso o le attività quotidiane.
  • Può essere inserito immediatamente dopo aborto, aborto spontaneo o parto e durante l'allattamento.
  • Quasi tutte le donne sono in grado di utilizzare uno IUD anche molto giovani e nullipare.
  • Se si desidera una gravidanza o se si vuole smettere di usarlo, è sufficiente rimuoverlo.
  • Lo IUD ormonale aiuta a diminuire il dolore mestruale e il forte sanguinamento mestruale.
  • La spirale di rame è anche la forma più efficace di contraccezione d'emergenza.

Quanto è efficace lo IUD? Quando inizia la sua azione contraccettiva?

Lo IUD è molto efficace, già dal primo giorno di inserimento. La sua efficacia si stima superiore al 99%. Non è necessario pertanto usare nessun’altra precauzione aggiuntiva.

Quando può essere inserito lo IUD?

La spirale contraccettiva può essere inserita in ogni momento, indipendentemente dal ciclo mestruale. Può essere inserita immediatamente dopo un aborto e durante l'allattamento.

Si possono usare i tamponi?

Si consiglia l'uso di assorbenti, anche se non vi è motivo che il tampone possa favorire lo spostamento o la parziale espulsione dello IUD.

Quando non va utilizzato lo IUD?

Prima dell’inserimento dello IUD è necessario accertarsi che non vi sia una gravidanza o un'infezione pelvica in atto, come l’infezione da clamydia o la gonorrea. Anomalie  uterine o fibromi possono creare difficoltà nell’inserimento o nel corretto posizionamento e rendere più probabile un’espulsione.
Le donne con malattia di Wilson (caratterizzata da eccesso di rame nel sangue) o con allergia al rame non dovrebbero inserire lo IUD al rame.

Quando è necessario rivolgersi al medico?

Il medico dovrebbe essere consultato nelle seguenti circostanze :

  • se le mestruazioni sono anomale e causano disagio;
  • se la mestruazione è in ritardo (sospetta gravidanza);
  • se si presentano dolori addominali persistenti o perdite vaginali insolite;
  • se la donna o il suo partner avvertono dolore o disagio durante il rapporto sessuale;
  • se non si percepiscono più i fili in vagina (i fili si possono percepire inserendo delicatamente un dito nella vagina, vicino al collo dell'utero);
  • se lo IUD si è spostato e se ne percepisce l'estremità inferiore.
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Ultimo aggiornamento: 02 Agosto 2018
9 minuti di lettura

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