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Esperto Risponde

A inizio dicembre del 2001 mia madre (anni 62) ha

A inizio dicembre del 2001 mia madre (anni 62) ha scoperto di avere un carcinoma squamoso alla mandibola inferiore sinistra, sotto un dente. Operata in un centro maxillo-facciale di Milano, gli è stata asportata la massa tumorale e gli è stata rescissa una parte di mandibola, sostituita da una Protesi interna. Successivamente ha fatto un ciclo di Radioterapia per come prescritto dagli stessi medici. Ha anche fatto dei controlli diagnostici (TAC e varie radiografie) successivi all'intervento e alla radio da cui si evidenziava che nella parte interessata all'intervento non c'erano problemi. Purtroppo la protesi si è rotta e ha dovuto sottoporsi ad un altro intervento chirurgico per la sostituzione, ma durante l'operazione i chirurghi hanno dovuto asportare anche parte dell'osso del mento perchè era in necrosi (secondo loro a causa della radioterapia) e si sono accorti che i tessuti adiacenti erano ancora interessati dalla malattia e quindi, per quanto possibile, hanno asportato anche questi. Adesso stiamo aspettando le analisi istologiche per aver più chiaro il panorama che, comunque, penso resti sconfortante. Le domande che volevo porvi sono le seguenti: 1) come è possibile che dalla TAC eseguita meno di due mesi prima non si evidenzia assolutamente nulla, se non un leggero edema nella zona del mento? Lo stesso chirurgo che ha operato mia madre aveva assicurato la sera prima che dal punto di vista oncologico non sembravano esserci problemi. 2) Hanno prospettato come cura probabile un ciclo di chemioterapia, ma mi chiedo se ci sono altre terapie mirate e specifiche per questo tipo di patologie della mandibola anzichè la più generale Chemioterapia. 3) Ho sentito parlare della radiochirurgia: è applicabile a questo questo caso? Con che possibilità di successo, eventualmente? Ci sono centri italiani o sono solo all'estero? Potreste indicarmeli? 4) una paziente con questo quadro clinico che aspettative di vita può avere? 5) Cosa mi consigliate di fare? Grazie anticipate per la risposta.
Risposta del medico
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La ripresa di malattia, quasi sempre locoregionale, è un evento purtroppo possibile/probabile in questo tipo di problematica oncologica. Quando questa avviene le prospettive terapeutiche di risoluzione si riducono significativamente. Tutto quanto può essere messo in campo non può garantire la guarigione; ogni istituzione è impegnata in sperimentazioni cliniche in questo campo. L'Istituto Nazionale Tumori di Milano è un riferimento a livello europeo per questo tipo di neoplasia.
Risposto il: 04 Dicembre 2002