Non è un racconto usuale, il suo.
Però non è inverosimile.
La percezione del tempo è infatti una funzione mentale, e come tale è soggetta a variazioni.
Sappiamo tutti come in base a diverse aspettative il tempo che scorre possa sembrarci lento o veloce. Può darsi che in Lei, per motivazioni che la neurologia non conosce sicuramente a fondo, abbia degli accessi di iperfunzione della percezione dello scorrere del tempo. Se il fenomeno fosse attualmente frequente come quando era piccolo, avrei pensato ad un fenomeno di natura epilettica. Può darsi anche che lo sia, ma vista la frequenza bassa delle manifestazioni, non mi sembra il caso di applicare un tentativo di approccio medico. Che le posso dire? Se l'esperienza non è sgradevole, se la goda, perchè non è da tutti avvertire "il brivido" della velocità.
Saluti