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Esperto Risponde

Ansia? Ipocondria?

Buongiorno a tutti, è da qualche mese che avverto alcuni sintomi che mi fanno pensare di essere un soggetto ansioso. Il momento "clou" è avvenuto qualche mese fa, quando rientrando a casa ho avvertito dolori al petto e mi stavo "autoconvincendo" di avere un infarto. Arrivato a casa, dopo qualche ora sono riuscito a prendere sonno ma nel cuore della notte mi sono svegliato con una sensazione "strana", non riuscivo a prendere sonno, ero convinto che stesse per succedermi qualcosa, avevo il cuore a mille e pensavo che uscire e correre fino allo sfinimento potesse essere una buona soluzione. In realtà dopo qualche ora e un po' di esercizi di respirazione recuperati tramite internet sono riuscito a dormire. Quello è stato l'apice. Prima e dopo (ancora oggi) quel periodo, come avverto un dolore al petto il primo pensiero va all'infarto o a qualche problema cardiaco, la sensazione spiacevole del "oddio, sta per succedere qualcosa" a volte ritorna e nonostante abbia anche iniziato ad allenarmi in palestra per contrastare la vita sedentaria del programmatore, ci sono periodi in cui non appena mi fermo un attimo (la sera prima di prender sonno, al mattino appena sveglio, al pc in questo momento...) il mix di sensazioni ritorna. Se può servire, in generale la mia vita non mi dispiace.. ho un lavoro stabile, una compagna con cui convivo felicemente, magari qualche problema sparso ma come credo ci siano in tutte le famiglie. Ansia? Ipocondria?
Risposta del medico
Specialista in Psicoterapia
Rispondo con molto piacere al suo quesito confermandole innanzitutto che non si tratta di un caso di ipocondria. Suppongo possa essere un disturbo d'ansia in diretto collegamento con il suo stile di vita e di lavoro (riterrei del tutto superficiale il riferimento allo stress). Reputo necessaria una anamnesi più approfondita e dettagliata del suo caso, sia da un punto di vista medico, per cui suggerisco con convinzione una visita medica generale che escluda problemi di natura organica e, nel caso ciò sia confermato, un paio di colloqui psicologici clinici per inquadrare la problematica in prospettiva psicosomatica. A questo punto sarebbe possibile avere maggiore chiarezza del quadro sintomatico e ipotizzare un soddisfacente percorso di igiene esistenziale e, se necessario, una cura adeguata.
Risposto il: 14 Novembre 2011