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Esperto Risponde

Attacco di panico dopo una settimana di alcool e forti tensioni

Salve dottore, le chiedo di perdonare la mia inesperienza nel porre domande magari per lei soddisfacenti ma ci proverò.
Ho passato circa 1 settimana e mezza, dal inizio di maggio 2016, a ubriaciarmi ogni giorno spesso dal primo pomeriggio fino alla sera con circa due bottiglie di spumante o vino spumante corrette con superalcolici a 40.
Non fraintenda non ho mai avuto passione per l'alcolismo anzi sono una persona salutista che ama le tisane soprattutto lavanda. Ma sto passando un periodo molto stressante per me con gravi problemi di salute di mia madre e ho solo cercato di alleggerire la tensione. In un anno io generalmente non bevo mai ma solo questo periodo è stata una eccezione. Ieri sera dopo essere andato dormire verso le 11 mi sveglio alle 2 di notte e inizio a sentire caldo a tutto il corpo con le vene evidentemente vasodilatate e contrazioni muscolari ovunque.
Non ho mai sofferto di attacco di panico ma così poi mi hanno detto al pronto soccorso.
La faccia mi si era paralizzata e pensavo di morire che non c'è l'avrei fatta a entrare al interno dell'ospedale. E' stata una esperienza bruttissima. Io oltretutto non ho mai sofferto di particolare ansia anzi sono molto solare rido scherzo e mi diverto pensando positivo. Non litigo quasi mai ma è successo quando ho dovuto affrontare un mio familiare per il problema di salute che sta per avere mia madre ed è stato un litigio davvero forte. Io addirittura faccio bodybuilding e prendo citrullina malato e arginina per la vaso dilatazione. Mi chiedevo quindi solo se fosse stato un caso unico dovuto al momento di stress e alla lunga e prolungata esposizione al alcool quasi sempre a stomaco vuoto, o se c'è un rischio reale che io possa soffrire di attacco di panico. E posso cmq fare attività di pesistica utilizzando cmq integratori come aminoacidi e comunque ancora i vasodilatori o rischio troppo? La ringrazio della sua gentile attenzione
Risposta del medico
Specialista in Psicoterapia
Ho scarsi elementi per esprimere un parere. Avrei bisogno di conoscere meglio la sua storia da un punto di vista medico e psicologico-sociale. Soprattutto per considerare con maggiore realismo quanto ha descritto nella sua richiesta di aiuto.

I sintomi ansiosi e i comportamenti di automedicazione indicano un disagio esistenziale probabilmente in relazione con i processi di sviluppo psicologico in corso.
Non dice quanti anni ha e pertanto non riesco a puntualizzare meglio questa mia ultima considerazione.

Suggerisco di rivolgersi a un professionista qualificato, psicologo/a-psicoterapeuta, per l'inquadramento del caso e relativo intervento di sostegno.
Risposto il: 18 Maggio 2016