La cardioaspirina, o altri antiaggreganti, hanno un'ottima capacità statistica di ridurre il rischio cardiovascolare e quindi riducono il rischio di complicazioni della placca, pur non riducendo la grandezza della stessa. La percentuale di stenosi statisticamente 'pericolosa' varia intorno al 70-80 %, valore oltre il quale è ipotizzabile un trattamento (chirurgico o endovascolare) della carotide. E' però qualche volta necessario intervenire prima, qualora la placca abbia caratteritiche ecografiche particolari (ulcerazione, disomogeneità.....) oppure quando diventi sintomatica (difficoltà alla parola, perdita di visus in un occhio, difficoltà al movimento o nella sensibilità di una parte del corpo, perdite improvvise di conoscenza generalmente transitorie). Nel suo caso, in considerazione della non criticità della stenosi e dell’assenza di sintomatologia riferita, è ragionevole assumere con tranquillità cardioaspirin in prevenzione primaria, monitorando l’eventuale evoluzione della placca con ecodoppler ogni 12 mesi.