Salve, mia nonna ha 77 anni. Vorrei raccontare la sua malattia dall'inizio per fare più chiarezza e nello stesso tempo per capire se gli ospedali dove siamo stati hanno fatto bene il loro lavoro. A febbraio 2005 mia nonna aveva mal di pancia e non riusciva bene a digerire, è andata dal medico curante che senza visitarla le prescrive delle pillole per digerire che neanche esistono più in commercio. Mia nonna ritorna da questo medico dicendogli che stava sempre più male, il medico, sempre senza visitarla, le prescrive gli esami del sangue. Dopo avere avuto i risultati il medico dice a mia nonna che godeva di ottima salute e le prescrive altre pillole per la
Digestione. Passano i giorni e mia nonna, con una pancia gonfissima, ritorna dal medico curante che a questo punto si decide a visitarla. Fatto ciò si accorge che il volume dell'addome era grande cosi le consiglia il ricovero. E' stata ricoverata nell'ospedale di Alcamo, qui, hanno fatto aspettare un'altra settimana per fare la TAC. Fatta la
TAC le dicono che probabilmente ha una
Cisti ovarica. Cosi decidono di operarla il giorno seguente. Dall'operazione asportano una massa di QUATTRO CHILI.I medici dicono di stare tranquilli perchè secondo loro è cisti. Dopo l'intervento arriva l'esame istologico con su scritto CISTOADENOCARCINOMA MUCINOSO PAPILLARE AD ALTO GRADO DI MALIGNITA (G3).L'ospedale di alcamo ci ha mandati al Policlinico di Palermo. Il problema adesso è che non avendo fatto l'intervendo con le giuste precauzioni alcune cellule sono partite e adesso si è formato un tumore all'utero. Ora deve fare la chemioterapia. La mia domanda è quanta possibilità ha di vivere e se sia il medico curante che l'equipe di Alcamo non sono da denunciare.