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Esperto Risponde

come possiamo comportarci ?

buonasera, mio figlio di 10 anni adesso soffre spesso di forti giramenti di testa. il primo evento è accaduto circa 2 anni fa durante un pranzo di famiglia e si è dimostrato con giramento di testa, non capiva dove fosse, chiedeva se era vivo o se era morto etc. si è ripreso in fretta e dopo quell'evento da noi giudicato come attacco di panico ne sono succeduti altri, di forte intensità non tantissimi per fortuna, ma comunque continuativi. Abbiamo effettuato tutti gli esami fisici ma per fortuna nulla è emerso. seguiamo una cura da una psicoterapeuta ormai da allora senza pero' alcun risultato tangibile. La terapia è stata interrotta per un periodo (da settembre a marzo in pratica) e poi è ripresa per interrompersi in giugno per ferie. Sabato scorso ha avuto nuovamente un attacco molto forte. Il bambino ci ha spiegato bene questa volta quello che gli accade: come se ricevesse delle scosse via via crescenti che lui sente negli occhi, come se ricevesse delle "botte-scosse" crescenti. in particolare rispetto a prima ha fatto riferimento al fatto che le sente negli occhi. Non è un periodo particolarmente ansioso (in teoria) è ora al mare con la mamma e le sorelle (2 di 8 e 2 anni). anche nei giorni successivi si son ripetuti attacchi importanti (su una scala di 5 da lui definiti appunto 5). a settembre riinizieremo la terapia, onestamente pensavamo fosse la scuola elementare particolarmente "stressante" per compagni e maestre... ma ovviamente non sarà solo questo. Come possiamo comportarci ? visti gli scarsi risultati stiamo valutando di cambiare tipologia di terapia (e di terapeuta). grazie
Risposta del medico
Specialista in Psicoterapia
Gentile utente, mi permetta una breve premessa: mi capita di osservare - spesso - che quando si ha un problema da risolvere, si confidi in modo determinante alle informazioni presenti nella rete internet; avendo così modo di "costruirsi" un responso ad uso e consumo delle nostre ansie. Secondo me, il caso da lei proposto richiede maggiore attenzione e considerazione. Credo sia opportuno considerare la vicenda innanzitutto da un punto di vista medico e neurologico e poi, nel caso siano del tutto escluse delle evidenze mediche, fare altre ipotesi. A me sembra che - pur ritenendo il problema di modesta entità (secondo una mia ipotesi da avvalorare) - l'attuale stato di salute di suo figlio non sia stato adeguatamente delineato da un punto di vista clinico. In effetti sarebbe opportuna una anamnesi e una diagnosi suffragata da opportuni strumenti diagnostici. E' vero che ognuno di noi preferirebbe avere, con urgenza, delle soluzioni; ritengo però fondamentale inquadrare con maggiore attenzione il problema... le soluzioni le possiamo ipotizzare soltanto dopo. Resto a sua disposizione e, se lo riterrà opportuno, non esiti a contattarmi telefonicamente.
Risposto il: 19 Luglio 2012