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Esperto Risponde

cova sotto la cenere?

Buongiorno Dottore, premetto di aver avuto un'unica crisi epilettica nel luglio del 2002 e mai più ripresentata, prima trattata con depakin ed attualmente con Keppra, e stiamo cercando poco a poco di diminuirla. Ora prendo una capsula da 500 di Keppra la mattina e mezza la sera, l'ultimo controllo fatto a dicembre del 2011 s'è scelto di aspettare di diminuirla ulteriormente in quanto utilizzo la macchina per andare al lavoro e nell'EEG vi era la presenza di (ora non ricordo il termine esatto) puntute. Il mio neurologo mi ha detto di non preoccuparmi, ed io effettivamente non sono tranquilla, secondo Lei sono a rischio di crisi e non è vero, come si pensa, che sono guarita? ma in realtà lei è lì ancora ma non mi da problemi...Volevo anche chiederle, ho parecchi peli, avevo l'intenzione di acquistare un'apparecchio di quelli a luce pulsata, ma ho letto che non è adatto a chi è affetto da epilessia, Lei me lo sconsiglia? la ringrazio anticipatamente.
Risposta del medico
Dr. Massimo Barrella
Dr. Massimo Barrella
Specialista in Neurologia
Gentile signora, l'epilessia è una situazione di iperattività "disordinata" di alcune cellule della corteccia cerebrale. Questa iperattività viene "domata" dai farmaci che agiscono riducendo l'attitudine delle cellule epilettiche a "sparare troppo". Quindi, se il farmaco funziona, a tanta concentrazione della medicina nel sangue corrisponde tanta riduzione dell'attività epilettica. Siccome l'attività epilettica è un "eccesso" di attività, non si può pensare di abbattere completamente l'attività delle cellule della corteccia nell'intento di risolvere l'epilessia: bisogna trovare un giusto equilibrio tra riduzione dell'eccesso e normale funzione della corteccia cerebrale. E' un pò come dosare la fiamma per ottenere una buona cottura, nè troppo poco nè troppo. A questo servono i neurologi, gli elettroencefalogrammi e la buona partecipazione del paziente alla cura. In certi casi, per motivi ignoti, un trattamento lungo dell'epilessia può portare alla sua guarigione definitiva, quindi alla possibilità di eliminare i farmaci dalla propria vita. Però, essendo un fatto sconosciuto, non ci si può fare affidamento, per cui psicologicamente è bene che il paziente metta in conto di doversi curare per tutta la vita, salvo il fatto di risultare "fortunati". Per questo motivo, se per diversi anni, sotto il giusto dosaggio dei farmaci, non si verificano più crisi e si assiste alla normalizzazione degli EEG, è lecito tentare una cauta riduzione del dosaggio per vedere se l'epilessia si è "risolta da sola". Se l'apparecchio a luce pulsata non viene diretto sugli occhi (cosa spero non richiesta dalle sue condizioni trilcologiche) è difficile che possa provocare una crisi epilettica. Saluti
Risposto il: 23 Gennaio 2012